RMG – Terminato l’incontro degli Ispettori d’Europa |
RMG – La testimonianza di Magdi Cristiano Allam |
RMG – Rilanciare il carisma salesiano in Europa |
(ANS – Roma) – Anche la seconda giornata dell’incontro degli Ispettori d’Europa ha avuto inizio con una celebrazione eucaristica ricca di significato. Nella cripta di santa Cecilia, presso le catacombe di San Callisto mons. Adriano H. van Luyn, salesiano, vescovo di Rotterdam e presidente del COMECE, ha presieduto l’Eucaristia concelebrata dal Rettor Maggiore, dal suo Vicario e dai partecipanti all’incontro.
Commentando le letture della liturgia del giorno, mons. Van Luyn ha richiamato, citando la “Gaudium et Spes”, l’impegno permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del vangelo. L’attuale crisi economica è un segno dei tempi che va scrutato e interpretato. “La causa della crisi finanziaria è da cercarsi, però, non solo nella mancanza di trasparenza e di responsabilità giuridica, ma piuttosto nel modello discutibile della nostra società”, ha detto il vescovo di Rotterdam; una crisi, quindi, non solo di valuta, ma anche di valori. “Anche se la Chiesa non può esprimersi sulle misure concrete e tecniche da prendere, la sua Dottrina Sociale offre un contributo di realismo e di speranza”.
Mons. Van Luyn, in qualità di Presidente del COMECE, ha detto di aver proposto, accanto a quella del “people-profit-planet”, una attenzione particolare al “pneuma”: “L’uomo è più che consumatore o produttore, è un essere razionale, sociale e relazionale, morale e spirituale”. Le nozioni della Dottrina Sociale della Chiesa, però, - ha constato il presule – non sono accolte per motivi filosofici, ma perché religiose. I cristiani sono chiamati a fare anche autocritica, perché a loro è stato affidato “un messaggio di salvezza, che è destinato a tutti (GS 2)”. In una cultura caratterizzata dalle dinamiche della comunicazione, dove si fa sempre importante la comunicazione non-verbale rispetto a quella verbale, è vitale coniugare all’azione dell’annuncio a quella dell’esempio. Per questo i cristiani sono costantemente chiamati a porsi l’interrogativo: “Cosa possiamo fare per trasmettere la fede in una maniera più comprensibile e per testimoniarla in un modo più credibile nella nostra vita?”.
Discernere i segni dei tempi e rispondere tempestivamente alle urgenze con la creatività e l’equilibrio che caratterizzarono l’azione di Don Bosco, sono compiti che riguardano anche il salesiano, ha ricordato mons. Van Luyn citando le Costituzioni salesiane. “I salesiani non possono tenersi in disparte, ma devono diventare alleati attivi di tutte le forze nella Chiesa e nella società che si impegnano per una società più umana e umanizzante”. I figli di Don Bosco nel formare l’”onesto cittadino e il buon cristiano” devono curare l’educazione alle responsabilità morali, professionali e sociali.
Mons. Van Luyn ha concluso esortando gli Ispettori e la Famiglia salesiana a unire le forze – congregazioni religiose, cooperatori exallievi, Università Pontificia Salesiana e Auxilium - per un progetto apostolico comune: “Abbiamo le nostre carte in regola: un patrimonio spirituale forte e attraente, una missione giovanile e popolare più che mai attuale, un sistema educativo di prevenzione e una pastorale giovanile relazionale e dinamica”.
Rientrando al Salesianum, gli Ispettori hanno condiviso in assemblea le conclusioni dei lavori di gruppo del giorno precedente che, approfondendo la relazione del Rettor Maggiore, hanno indicato obiettivi, contenuti e processi del Progetto Europa. Successivamente, divisi per gruppi regionali - Italia Medio Oriente, Europa Nord e Europa ovest - e Consiglio Generale, si è passati dalle proposte ad progetti concreti.
Nel pomeriggio è atteso Magdì Cristiano Allam, vice direttore del quotidiano italiano “Corriere della Sera”, recentemente convertitosi dall0slam al cristianesimo.
Pubblicato il 29/11/2008