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19/8/2008 - Cuba - Chiusura dell’Inchiesta diocesana sul salesiano don José Vandor
Foto dell'articolo -CUBA - CHIUSURA DELL’INCHIESTA DIOCESANA SUL SALESIANO DON JOSÉ VANDOR
(ANS – Santa Clara) - Domenica 10 agosto, nei primi Vespri di santa Chiara, Patrona della Diocesi di Santa Clara, Sua Eccellenza Mons. Marcelo Arturo González Amador, vescovo di Santa Clara in Cuba, ha presieduto la solenne sessione di chiusura dell`Inchiesta diocesana del Processo di Beatificazione e di Canonizzazione del Servo di Dio don José Vandor, salesiano.

La celebrazione si è svolta nella chiesa parrocchiale salesiana del Carmine, di cui il Servo di Dio fu il primo parroco, e dove svolse il suo ministero pastorale per venticinque anni, dal 1954 fino alla morte.

In una società dilaniata dall`odio e dalla violenza, il padre Vandor fu testimone eroico di riconciliazione e di pace. Era nato a Drog, in Ungheria, il 29 ottobre 1909, ma subito dopo l`ordinazione sacerdotale, ricevuta nel 1936 a Torino nella Basilica di Maria Ausiliatrice, fu inviato dai Superiori a Cuba, dove si inculturò a tal punto, da mutare il cognome ungherese (Wech,"pellegrino" o "viandante") in castigliano (Vandor).

Si può avvicinare il padre Vandor a san Francesco di Sales per la paziente docilità, la prudente dedizione, la sapienza illuminata nella direzione spirituale delle anime; e a san Giovanni Bosco per il dinamismo apostolico, l`amore ai più poveri, lo spirito di fede, la serena allegria e le maniere cordiali. Morì a Santa Clara l`8 ottobre 1979. Precisamente ventiquattro anni dopo, l`8 ottobre 2003, iniziò l`Inchiesta
diocesana.

Alla sessione di chiusura hanno partecipato, oltre al vescovo, i membri del Tribunale diocesano (giudice delegato, promotore di giustizia, notaio); il postulatore, don Enrico dal Covolo; il vice postulatore, don Raffaele Giordano; don Cosimo Semeraro; numerosi altri Salesiani, guidati dal direttore della comunità locale, don Guillermo García Montaño; religiosi, religiose, e una grande folla di popolo fedele.

Al termine della sessione il postulatore, dopo aver prestato giuramento di fedeltà all`impegno assunto, ha preso con sé gli Atti dell`Inchiesta diocesana (il cosiddetto "Transunto"), per portarli a Roma alla Congregazione delle Cause dei Santi, dove inizierà presto la seconda fase del Processo, cioè l`Inchiesta romana o apostolica. A tale scopo, il postulatore ha già designato don Bruno Roccaro come collaboratore per la redazione della "Positio".

Pubblicato il 19/08/2008

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