I giovani, impegnati nelle proprie comunità di origine come catechisti dei ragazzi delle scuole domenicali, hanno reso omaggio al nuovo beato eleggendolo loro patrono e invocandolo come “Qech qik`elil, qech aj ral ch`ooch`il, qech qilob`aalil” (uno del nostro sangue, della nostra terra, della nostra razza”.
Molto significativa è stata l’intronizzazione del quadro di Ceferino nella chiesa di Tanchí, appositamente decorato, da parte dei giovani, vestiti dei loro abiti tradizionali, con flauti e tamburi. Il beato mapuche è stato accolto dai presenti con applausi, suoni di campane, fuochi d’artificio e canti.
Al termine della solenne Eucaristia i fedeli, suddivisi per gruppi o per famiglie, sono passati davanti l’immagine del beato Ceferino per rendergli omaggio e chiedergli una intercessione. Nei prossimi mesi lo stesso quadro sarà portato in peregrinazione nei villaggi vicini.
Le suore della Resurrezione, congregazione religiosa appartenete alla Famiglia Salesiana, hanno presentato la figura del nuovo beato nelle trasmissioni radiofoniche della regione affinché “nessun q`eqchi` resti senza conoscere la meraviglia che Dio ha operato in un suo figlio della terra, «jun qech aj ral ch`ooch`il»” (uno della stessa etnia).
Pubblicato il 23/11/2007