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21/1/2016 - Ucraina - Salesiani ucraini servono i giovani… nelle trincee!
Foto dell'articolo -UCRAINA – SALESIANI UCRAINI SERVONO I GIOVANI… NELLE TRINCEE!

(ANS – Lviv) – Nel contesto della guerra, che dura in Ucraina ormai da aprile 2014, tra i militari ucraini, che difendono l’unità dello Stato, è nato il bisogno particolare dellapresenza dei cappellani. Questo servizio nelle Forze Armate dell’Ucraina, che in questo tempo sono impegnate nella zona dell’operazione “anti-terrorismo” (ATO) in Ucraina Orientale, è stato svolto da due sacerdoti salesiani: Hrygoriy Shved ed Oleh Ladniuk.

I due religiosi sono stati per un certo periodo sul fronte e nelle retrovie dell’esercito, garantendo l’accompagnamento spirituale e il sostegno psicologico, in modo particolare nei tempi della massima tensione bellica. A settembre e dicembre 2014 nella zona di guerra come volontario c’è stato don Shved, che è stato anche ferito. 

“Non solo lavoriamo con i giovani, ma siamo anche preoccupati per loro e soffriamo con loro – racconta il religioso –. Quando a Kiev si stava radunando il Movimento di protesta patriottica ‘EuroMaidan’, io, sentendo le notizie su quei ragazzi che morivano, volevo essere proprio lì. (…) Sono riuscito a trovare qualche giornata per andare a Kiev e mi trovavo a Maidan proprio dopo i massacri. È stato un momento durissimo, tutto sembrava finito e vedevamo le bare dei giovani uccisi. Abbiamo celebrato il rito funebre e benedetto quelle vittime, e ho capito che la nostra missione era stare con quei giovani ed accompagnarli.

Quando ho sentito che c’era l’opportunità di partire come volontario, subito mi sono ricordato di Maidan. Chissà cosa pensano i giovani in quelle circostanze, in quell’ultimo momento… Credo che qualcuno vorrà confessarsi, scambiare qualche parola, trovarsi tra gli amici, forse hanno bisogno di sostegno da parte di un prete, anziché di un militare. Per questo ho deciso di partire credendo di essere utile sul fronte”.

Don Ladniuk ha servito da cappellano militare nel tempo di Natale e di Pasqua. “Il compito diretto del cappellano – racconta – è il servizio sacerdotale: confessare, celebrare la messa e il rito funebre. E ovviamente sostenere spiritualmente i militari, visto che qui in zona di guerra veramente mancano gli psicologi. La depressione, la tristezza ed il dolore sono ospiti frequenti delle nostre anime, particolarmente adesso con la guerra. Una conversazione psicologica, un sostegno morale per noi cappellani uguaglia la preghiera. Un cappellano diventa il maestro del come non perdere le forze, aiuta il militare ad evitare degli errori (…). Odio ed omicidio non riescono a rappacificare la gente. Parlando con i militari io sempre chiedo di non abbassarsi a livello di coloro che attaccano e provocano l’aggressione. Certo che è difficile”.

Nelle aree di guerra c’è enorme necessità di cappellani militari. Per il loro servizio i due Salesiani hanno ricevuto da mons. Sviatoslav Shevchuk, Arcivescovo Maggiore della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, il premio onorario “La croce del cappellano militare”, e don Shved anche la medaglia d’onore “Per i meriti nelle Forze Armate dell’Ucraina” dal generale Viktor Muzhenko, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ucraino.

Pubblicato il 21/01/2016

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