(ANS – Barcellona) – “Non possiamo agire da sole, lasciandoci portare solo dalla nostra iniziativa personale. (...) Non sono situazioni di breve periodo e bisogna affrontare molte questioni legali – salute, documentazione, educazione e, soprattutto, il lavoro – che superano le nostre possibilità. Sì, invece, possiamo, contribuire ad integrare e a portare avanti alcuni aspetti” affermano le Figlie di Maria Ausiliatrice di Barcellona, Spagna, in tema di accoglienza ai rifugiati e ai migranti.
In tutte le aree dell’Ispettoria le suore sono in contatto con le amministrazioni locali, gli enti ecclesiastici, la Caritas, la Conferenza Spagnola dei Religiosi... le FMA hanno messo a disposizione le loro piattaforme educative per accogliere i bambini e i giovani e e donne in stato di bisogno, e sono già state realizzate varie riunioni con questi enti per coordinare gli sforzi.
Ad esempio le suore hanno offerto 12 posti letto nella loro casa di Montbau, in Catalogna, dove è attivo il progetto “La llavor” realizzato insieme alla Fondazione ARED Fondazione, senza peraltro andare a intaccare il servizio di accoglienza già rivolto agli attuali ospiti del centro.
Analogamente, con qualche condizione da sottoscrivere, le suore hanno messo a disposizione del Municipio di Orrius la loro casa per gli incontri di formazione e di accoglienza per piccoli gruppi, affinché possa ricevere le famiglie che necessitano ospitalità.
“Il problema non è coprire un’emergenza per qualche giorno, ma garantire il godimento legale dei diritti. Un conto sono i rifugiati che chiedono asilo, per i quali si è ben legiferato, e un altro conto sono i migranti, per i quali le leggi sono meno chiare e che stanno venendo espulsi dal paese” chiariscono le FMA.
Al momento le suore stanno concentrando il loro lavoro soprattutto con gli immigrati che versano in pessime condizioni a causa della difficoltà di trovare un lavoro che gli consenta di regolarizzare il loro status e far fronte alle loro necessità. Per questo le suore si adoperano offrendo formazione e borse di studio e collaborando con altre istituzioni.
Pubblicato il 04/11/2015