(ANS – Bruxelles) – 59 importanti organizzazioni nel campo dei Diritti Umani, dei Diritti dei Minori, della salute e dell’inclusione sociale – tra cui “Don Bosco International”, l’UNICEF, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e la Rete Europea dei Difensori civici per i bambini (ENOC, in inglese) – hanno espresso la loro preoccupazione per la mancanza di attenzione ai Diritti dei Minori nelle discussioni sulle politiche migratorie in Europa, e per questo lo scorso 30 ottobre hanno siglato una lettera aperta al Consiglio Europeo.

Un numero significativo di bambini provenienti da paesi terzi migrano verso l’Europa, per vari motivi, viaggiando con le loro famiglie, da soli o separati da esse. Solo tra gennaio ed agosto 2015 hanno cercato asilo in Unione Europea 174.235 bambini – cioè praticamente un richiedente asilo su 4 è risultato essere un minore.

Per questo motivo i 59 firmatari invitano l’Unione Europea e i suoi Stati membri ad attuare le seguenti dieci azioni:

1. Prendere in considerazione i diritti dei bambini e i loro punti di vista, e garantire il loro interesse nel prendere le decisioni, compreso quanto riguarda le domande d’immigrazione e asilo e ogni decisione riguardante lo spostamento di un bambino o una famiglia in un altro paese. L'interesse superiore del minore non deve mai essere sottoposto alle preoccupazioni sulle migrazioni e i controlli alle frontiere.
2. Soddisfare i bisogni umanitari e di accoglienza immediati, anche investendo in una riforma sistematica che garantisca un accesso sostenibile ai servizi, e per facilitare l'integrazione.
3. Assicurare che tutti i bambini abbiano un accesso non discriminatorio ai servizi, quali l’assistenza sanitaria, per la salute mentale e l’educazione, e dispongano di un alloggio adeguato insieme con la loro famiglia.
4. Garantire una protezione efficace di tutti i bambini da ogni forma di violenza, abuso, sfruttamento e discriminazione, anche di genere, e l’accesso alla giustizia per atti di violenza o altre violazioni dei diritti.
5. Assicurarsi che nessun bambino sia detenuto o soggetto ad altre misure punitive a causa dello status di soggiorno o condizione di migrante, sua o dei suoi genitori.
6. Proteggere l’unità della famiglia quando riguarda l’interesse superiore del bambino, anche garantendo che nessun bambino sia separato da un genitore per motivi di detenzione legati all’immigrazione.
7. Fornire ricerca, soccorso e assistenza umanitaria adeguati a prevenire tutte le morti evitabili, sia in mare, sia sulla terraferma.
8. Fornire ai bambini e alle loro famiglie vie regolari e sicure per venire in Europa, per cercare protezione e riunirsi con i membri della famiglia e per aprire più canali per il rispetto dei diritti per il lavoro e lo studio.
9. Assicurarsi che tutti gli accordi con i paesi di origine e transito includano la tutela dei diritti dei bambini e prestare particolare attenzione ai bisogni e ai diritti dei bambini. I bambini e le loro famiglie non devono essere riconsegnati a paesi in cui vi è un rischio di violazione dei Diritti Umani (principio di non-refoulement).
10. Rafforzare l’accesso dei bambini alla giustizia e ascoltare il loro parere, anche attraverso l’informazione e l’accesso alla rappresentanza legale in tutti i procedimenti che possano influenzare il loro status, i diritti e le libertà.

Il testo completo della lettera è disponibile, in inglese, sul sito della Piattaforma per la Cooperazione Internazionale sui Migranti privi di Documenti (PICUM, in inglese).

Pubblicato il 02/11/2015