(ANS – Nizza) – Prima città di Francia ad aver accolto un’opera salesiana, nel 1875, Nizza ha celebrato il Bicentenario di Don Bosco in grande stile: in occasione della tradizionale festa di Maria Ausiliatrice, lo scorso 25 maggio la “Fondation Don Bosco” ha offerto alla cittadinanza un corteo festoso e una giornata di festa.
di Rémi Favresse
Alle 11:30, con le campane che accompagnano la fine della messa, mons. André Marceau, vescovo di Nizza, ha invitato i Salesiani e tutti coloro che si ispirano a Don Bosco, a “far vivere il suo lavoro nel nostro mondo di oggi”.
Quindi, di fronte alla chiesa di Maria Ausiliatrice, i fedeli hanno scoperto un carro allegorico, su cui emergeva l’immagine di Don Bosco; e al ritmo delle percussioni del gruppo Pangea, il corteo è avanzato fino al luogo del raduno.
“Quando abbiamo iniziato a pensare alle celebrazioni per il Bicentenario, abbiamo ripensato a Don Bosco, quando venne in persona a Nizza nel 1875 – ha spiegato Bernard Chastang, Direttore della Fondation Don Bosco di Nizza –. Non è venuto lui stesso all’incontro con i Nizzardi? Pertanto, è stato naturale per noi andare incontro a loro. Soprattutto ora che è aumentato lo slancio da parte di Papa Francesco nell’invitarci ad uscire fuori delle nostre chiese!”.
Quindi l’arrivo in una gremita Piazza Garibaldi, a poche decine di metri da Piazza Victor, dove Don Bosco creò la sua prima opera in Francia, “in un piccolo laboratorio tessile che era abbandonato”. Per l’occasione la piazza è riempita di stand e padiglioni per informare i passanti su “ciò che è caratteristica della nostra casa – prosegue il signor Chastang – cioè sostenere i giovani attraverso un doppio progetto, nell’ambito sportivo e in quello della formazione professionale”.
Per tutta la giornata sul palco si susseguono vari gruppi di studenti, che mostrano le loro qualità artistiche e i loro talenti, mentre i più piccoli si divertono in un parco giochi appositamente predisposto per loro. Il tutto, sorvegliato e coordinato grazie all’impegno di 180 membri dello staff e volontari.
“Quello che abbiamo voluto presentare a Nizza – conclude il signor Chastang – è un messaggio di speranza. Perché viviamo in una società che, purtroppo, non ha sempre uno sguardo d’amore verso i giovani. 200 anni dopo la nascita di Don Bosco noi portiamo il suo stesso sguardo sulla sua giovinezza: uno sguardo di benevolenza. Uno sguardo di speranza”.
Pubblicato il 10/06/2015