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23/5/2015 - Italia - Vescovi Salesiani sui passi di Don Bosco
Foto dell'articolo -ITALIA – VESCOVI SALESIANI SUI PASSI DI DON BOSCO
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(ANS – Torino) – La mattinata di sabato 23 maggio per i Vescovi Salesiani è stata dedicata al ritorno alle origini del carisma e in particolar modo del Fondatore, con il pellegrinaggio a Chieri, la visita ai Becchi e infine la messa al Colle Don Bosco.

di Gian Francesco Romano

Ormai giunti nel pieno dell'incontro, al terzo giorno di raduno, i vescovi salesiani hanno ripercorso a ritroso i passi compiuti da Don Bosco nel suo cammino di crescita umana e spirituale. Prima tappa è stata Chieri. “Se a Valdocco sono nati i Salesiani, a Chieri si è formata la vocazione di Don Bosco” ha sottolineato don Francesco Cereda, Vicario del Rettor Maggiore, nello spiegare il senso di questo cammino.

Presso la Cattedrale della cittadina piemontese, don Aldo Giraudo, docente di Teologia Spirituale presso l'Università Pontificia Salesiana, ha ripercorso la storia vocazionale del giovane Giovanni Bosco. Il professore salesiano ha ricordato le iniziali titubanze di Don Bosco nel discernere il suo cammino; ha richiamato il clima storico e la realtà della Chiesa, dell'arcidiocesi di Torino e dei seminari dell'epoca. Quindi, tratteggiando il percorso compiuto da Don Bosco nel seminario di Chieri, ha sottolineato come quegli anni di formazione siano stati fondamentali per Don Bosco e lo condussero ad abbandonare le cose superficiali per incamminarsi sempre più convintamente verso la sua vocazione di santità. “Fa bene a noi Salesiani ricordare che Don Bosco non è nato santo” ha quindi concluso.

Il percorso è poi proseguito con la visita ai Becchi, la casa in cui Don Bosco trascorse gli anni della sua infanzia e dell'adolescenza; e continuando a ritroso nella vita del Santo, l'epilogo del cammino non poteva che essere al Colle Don Bosco, dove oggi sorge una grande basilica, mentre nel 1815 lì nasceva, da Francesco Bosco e Margherita Occhiena, il piccolo Giovannino.

All'interno della chiesa è stata celebrata la messa, presieduta dal card. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon. Nell'omelia il prelato ha parlato del desiderio missionario che Don Bosco cullava sin dalla sua gioventù e di come esso si sia poi realizzato attraverso i suoi Salesiani. “Don Bosco è arrivato in Myanmar” ha detto il cardinale, con riferimento all'arrivo, nel 1939, dei primi pionieri Salesiani, guidati da don Antonio Alessi.

Il card. Bo ha anche ripercorso la storia e le difficoltà della Chiesa nel suo paese negli ultimi decenni, ma ha avuto parole di speranza. “Il futuro è luminoso per la Chiesa Cattolica in Myanmar. Abbiamo fiducia nel Signore che ci ha protetti fino ad oggi”. E, concludendo la celebrazione il cardinale, ha auspicato che “la Pastorale di Don Bosco sia viva attraverso ciascuno di noi”.

La celebrazione si è poi chiusa con il tradizionale canto salesiano “Giù dai Colli”.

Pubblicato il 23/05/2015

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