(ANS – Kathmandu) – “Signore, basta scuoterci... Per favore, abbi misericordia di noi peccatori e non mandarci più scosse. I tuoi figli ti pregano... Maria, Madre nostra, proteggici e intercedi per tutti noi”. È la preghiera straziata dei Salesiani del Nepal, pubblicata sul loro profilo Facebook a poche ore dal terremoto di ieri, 12 maggio. Ma è anche la preghiera di un intero popolo che per la seconda volta in pochi giorni si vede tramortito dal terremoto e dalla paura.

Il terremoto di ieri, costituito da una prima scossa di magnitudo 7,4 e altri sei forti tremori nel giro di un’ora e mezza, ha causato nuovi crolli a Kathmandu e estese frane nelle vallate. Il bilancio provvisorio è di 60 morti – di cui 17 in India e uno in Tibet – e oltre mille feriti, che vanno ad aggiungersi al precedente conteggio di 8.159 decessi dovuti al sisma del 25 aprile.

“Avevamo appena completato le riprese in una postazione che è stata completamente distrutta – hanno raccontato alcuni membri del ‘Don Bosco Relief Team’ –. Appena abbiamo raggiunto il nostro veicolo è arrivato il terremoto. La gente scappava dagli edifici. Ho visto le costruzioni tremare e oscillare (...) e quando sono uscito dalla vettura ho potuto sentire la terra tremare e gorgogliare sotto i miei piedi (...) Dopo un po’ siamo ripartiti, c’era la gente che stava stavano facendo le tende all’aperto. E ora le piogge minacciano di peggiorare la situazione”.

Intanto il Nunzio Apostolico in India e Nepal, mons. Salvatore Pennacchio, si è messo in contatto con i Salesiani locali per avere informazioni sul loro lavoro e le loro necessità. Ha reso noto che in molti in questi giorni gli hanno promesso donazioni, ma che finora non ha ricevuto nulla; ha lodato la scelta salesiana di acquistare i generi di soccorso a Siliguri, in India, per spedirli poi in Nepal, dato che attualmente è difficile inviare denaro direttamente in Nepal; e si è informato se esiste una collaborazione con le strutture della Caritas – collaborazione per ora molto limitata, data che l’équipe di soccorso salesiana sta operando principalmente in 11 villaggi di 5 distretti più prossimi alle presenze della Famiglia Salesiana.

Infine ha espresso la sua volontà di incontrare i responsabili del “DBRT” attivo in Nepal e che intende sostenere l’impegno salesiano per le vittime del terremoto.

I Salesiani in Nepal hanno anche reso noto che per ragioni di sicurezza l’apertura delle scuole, inizialmente prevista per il prossimo venerdì, 15 maggio, è stata posticipata di due settimana, al 29 dello stesso mese.

Sulla realtà attuale della popolazione in Nepal, il Don Bosco IMAGE di Kochi, in India, ha realizzato una serie di brevi video-testimonianze.

Pubblicato il 13/05/2015