(ANS – Quito)– “La prima missione di un Direttore, secondo le nostre Costituzioni e Regolamenti, è quella di aiutare a far sì che i fratelli della nostra comunità siano vocazionalmente in forma”. È parte del messaggio che il Rettor Maggiore ha pronunciato durante l’omelia della messa nel Centro Salesiano Regionale per la Formazione Permanente (CSRFP), dove è ora in corso di svolgimento l’Incontro di Formazione per i nuovi Direttori Salesiani. Nell’occasione ha anche sottolineato quanto già proposto dal Capitolo Generale XXIV, e che l’opzione per i laici non è opzionale.
Nell’omelia Don Á.F. Artime ha manifestato un caloroso messaggio ai fratelli salesiani presenti:
“Sappiate che il Signore scelse i suoi, in primo luogo come suoi amici con i quali stare insieme e condividere la vita (...). Ha scelto un gruppo di uomini, amici, fidandosi senza conoscerli, come accade a noi molte volte all’inizio, e scelse di stare con loro, di avere una comunità di vita per condividere con loro il pranzo, la strade, andare al tempio insieme, dialogare... Dico questo perché, in realtà, a volte si sente molto la responsabilità, l’urgenza ed è certo che questo uno dei punti deboli che sperimentiamo: spesso il punto centrale, cioè i nostri fratelli, corre il rischio di non essere il punto principale; voglio dire, la cosa principale non deve essere curare le urgenze derivanti dalle opere.
La prima missione di un Direttore, secondo le nostre Costituzioni e Regolamenti, è quello di aiutare a far sì che i fratelli della nostra comunità siano vocazionalmente in forma. Vale a dire che condividere la colazione o le merende, l’ascoltare o aspettare il fratello che torna tardi per cenare con lui, contribuiscono a creare una comunità di vita in cui noi ci manteniamo vocazionalmente. Questa è una grande sfida, ma so anche che non è così immediatamente facile”.
Poi il Rettor Maggiore ha visitato il CSRFP e incontrato l’équipe che lo anima, oltre ai partecipanti all’incontro per i nuovi direttori salesiani, ai quali ha ricordato che non devono lesinare risorse per andare incontro ai più bisognosi. Un discorso che ha ribadito vale non solo per i bambini e ragazzi in situazione di vulnerabilità, ma anche per i giovani nelle case di formazione.
Ha poi sottolineato quanto già proposto dal Capitolo Generale XXIV, in particolare nella parte in cui si afferma che l’opzione per i laici non è opzionale, perché se un’opera o una casa deve andare avanti deve essere attraverso la collaborazione congiunta tra Salesiani e laici.
Raggiunta la Casa Ispettoriale, Don Á.F. Artime si è riunito con il Consiglio ispettoriale. E alle 17:30 locali, assieme al suo Segretario, don Horacio López, si è recato all’aeroporto Mariscal Sucre per fare ritorno in Italia, non prima di essersi fermato a Madrid per la presentazione del libro “Don Bosco Hoy”.
Pubblicato il 22/04/2015