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30/3/2015 - RMG - Un saggio sulla casa salesiana di Essen-Borbeck
Foto dell'articolo -RMG – UN SAGGIO SULLA CASA SALESIANA DI ESSEN-BORBECK

(ANS – Roma) – Per la collana “Piccola Biblioteca” dell’Istituto Storico Salesiano, a cura della Libreria Ateneo Salesiano (LAS), è stato pubblicato in tedesco il volumetto “Das Haus der Salesianer Don Boscos in Essen-Borbeck von der Gründung bis zum II. Vatikanischen Konzil” (La casa dei Salesiani di Don Bosco a Essen-Borbeck dalla fondazione fino al Concilio Vaticano II), di Johannes Wielgoss, SDB. 

Il saggio sulla casa salesiana di Essen si apre narrando la nascita (1921) e il progressivo sviluppo dell’oratorio salesiano sito nella zona occidentale della città. Si trattava di un’opera voluta e sostenuta dai Salesiani Cooperatori, ideologicamente vicini al cattolicesimo sociale tedesco. Fedele ai principi educativi di Don Bosco, la comunità salesiana cercò di rispondere alle emergenze formative e pedagogiche dei ragazzi e degli adolescenti, diventando un punto di riferimento per l’ambiente ecclesiastico. La sua azione andò oltre i confini della medesima città e divenne esemplare e i Salesiani riuscirono a fondere l’idea dell’Oratorio salesiano con gli obiettivi tipici delle associazioni cattoliche giovanili della Germania.

Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, a motivo delle tassative prescrizioni dello Stato nazista, il centro giovanile salesiano perse il suo importante ruolo.

Parallelamente al centro giovanile i Salesiani nel 1923 avevano aperto ad Essen una scuola per la promozione delle vocazioni tardive (Figli di Maria), per continuare un’opera iniziata a Penango, tra 1898 e il 1900, dove venivano formati i candidati di lingua tedesca. Da allora la scuola di Essen fu destinata ai candidati provenienti dal nord della Germania. Ma dopo anni di vera fioritura, anche quest’istituzione dovette essere chiusa, nel 1940, sempre a motivo delle persecuzioni naziste.

La promettente opera salesiana fu chiusa, illecitamente, dalla Gestapo il 5 agosto 1941.

La ripresa della attività salesiana, avvenuta nell’estate 1945, nella casa danneggiata dai bombardamenti, fu dovuta all’iniziativa personale del primo Direttore del periodo postbellico. Il momento storico richiedeva la fondazione di una struttura per formare apprendisti, a cui seguì l’apertura di un’altra per i ragazzi. Per lungo tempo le personali vicende belliche pesarono fortemente sopra la vita comunitaria. Il governo dell’Ispettoria dispose pure la riapertura della scuola per le vocazioni tardive (Figli di Maria), provenienti dal nord della Germania.

L’attività nel centro per i ragazzi, nonché quello per i giovani scolari, ebbero una buona risonanza, e dal 1964 questo centro fu aperto anche di sera, anche se la qualità del lavoro pedagogico soffriva per la scarsezza dei locali.

La ripresa delle varie attività di apostolato, tra cui il lavoro nella parrocchia salesiana, dopo un breve tempo di fioritura, subì un colpo d’arresto, dovuto alle devastanti conseguenze del nazismo e della guerra, che vennero superate solo tra gli anni 1963-65. Fu proprio allora che si aprì un nuovo delicato periodo di trasformazioni e di cambiamenti, dovuti tra l’altro al Concilio Vaticano II.

Pubblicato il 30/03/2015

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