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(ANS – Tunisi) – Proprio nei giorni in cui un attentato terroristico segnava la vita pubblica della Tunisia, la Congregazione salesiana ha ribadito il suo impegno ad essere presente a fianco dei giovani tunisini e a lavorare per la loro educazione. La comunità salesiana sta infatti per assumere la guida del centro educativo “École Secondaire Libre” di Tunisi, finora diretto e animato dai padri Marianisti.
Per perfezionare il passaggio di consegne, dal 15 al 18 marzo si è recato a Tunisi don Giuseppe Ruta, Superiore dell’Ispettoria salesiana “Italia-Sicilia”, da cui dipende la presenza salesiana in Tunisia.
Nei giorni 16-17 marzo don Ruta ha partecipato per la prima volta all’Assemblea Generale della Conferenza dei Superiori Maggiori e dei Delegati della Tunisia (COSMADT) che raduna tutti i Superiori e le Superiore delle Congregazioni presenti in terra tunisina. Presente all’assemblea anche mons. Ilario Antoniazzi, arcivescovo di Tunisi, che ha manifestato tutta la sua stima per i religiosi e le religiose definendoli “pionieri nella vigna del Signore”, dichiarandoli parte integrante della Chiesa – in alcune zone costituiscono l’unica presenza cristiana – e testimoni pronti a mostrare il volto buono e benevolo del Cristo nel contesto musulmano.
In vista dell’accoglienza della scuola ESL, don Ruta ha poi incontrato padre Eddie Alexandre e fratel Bertrand Bougé, rispettivamente Superiore Provinciale dei padri Marianisti e attuale Direttore della ESL, che gli hanno offerto maggiori informazioni circa la comunità scolastica e le condizioni di carattere giuridico, economico e organizzativo, in particolare riguardo la sua fisionomia educativa e didattica.
Nella mattinata del 18 marzo, presso l’Arcivescovado, e alla presenza dell’arcivescovo e di altre autorità ecclesiastiche e dei Salesiani e dei Marianisti, si sono evidenziati i vari punti in merito ai tempi, alle modalità e alle condizioni del passaggio di direzione e animazione della ESL, presso la quale i Marianisti lavorano da oltre 100 anni.
L’attentato terroristico ai turisti in visita al Museo del Bardo ha poi creato un po’ di apprensione nei religiosi e tra i familiari. “È difficile determinare le ripercussioni che si avranno – afferma don Ruta –. Una preghiera è d’obbligo per la pace nel mondo, per la nazione tunisina e per la Chiesa”. Che per la comunità salesiana nel paese prende in prestito le parole di un grande santo tunisino, sant’Agostino: “Per noi, vivere è amare”.
Attualmente i Salesiani animano una sola opera in Tunisia, quella di Manouba, che consta di una scuola e un oratorio-centro giovanile. Nel paese sono attive anche le Figlie di Maria Ausiliatrice, che animano una scuola nella capitale e un altro centro educativo a Menzel Bourguiba, a circa 60 km da Tunisi.
In vista dell’assunzione della nuova scuola è allo studio l’invio di nuovi missionari salesiani in terra tunisina.
Pubblicato il 23/03/2015