(ANS – Città del Vaticano) – La Pastorale Universitaria della Pontificia Università Lateranense (PUL) ha lanciato una particolare iniziativa, denominata “12xLui”. Nei prossimi 12 mesi, 12 studenti partiranno per altrettanti luoghi di missione nel mondo. La particolarità dell’iniziativa è che nessuno di loro conoscerà in anticipo la destinazione. Mons. dal Covolo, SDB, Rettore della PUL, ha affermato che tale esperienza educa i giovani alla gratuità dell’amore e alla spontaneità del gesto missionario.

La proposta si distingue per la disponibilità incondizionata richiesta ai partecipanti. “Solo durante la cosiddetta ‘messa d’invio’ i giovani vengono a sapere la loro destinazione che devono, appunto, accettare incondizionatamente in spirito di vero servizio – ha spiegato a Vatican Insider il cappellano dell’Università don Mirko Integlia –. I luoghi di destinazione? Quelli delle periferie del mondo, tanto cari al cuore di Papa Francesco”.

Il primo studente a partire sarà proprio il vicedirettore della Pastorale: Fabio Massimo Battaglia, di 24 anni, laureando nella Facoltà di Diritto Civile e destinato alla comunità cristiana della diocesi di Trichur (India meridionale) sotto la guida dell’arcivescovo Andrews Thazhath.

Spiega il giovane: “ho sempre pensato di voler lasciare il mondo un po' migliore di quello che ho trovato, e questo è sicuramente un buon passo! Agire nel nostro piccolo, con umiltà ed impegno; mettersi in gioco, servire il prossimo senza pretese, incondizionatamente, essere sempre pronti a donare e non a possedere. Queste sono le caratteristiche fondamentali di questa scelta”.

La selezione dei missionari avviene dopo un accurato percorso di discernimento e di preparazione con gli studenti laici della PUL che intendono partecipare al progetto. Ciascuno di loro verrà impegnato in attività di servizio e d’evangelizzazione, per un periodo breve o lungo, a seconda dei piani di studio e dell’intensità degli impegni accademici, utilizzando per lo più i periodi estivi.

L’iniziativa “12XLui” è stata incoraggiata e sostenuta dal Rettore della PUL, mons. dal Covolo, per il quale tale esperienza missionaria è da considerare “altamente formativa per la coscienza personale e spirituale di ogni singolo studente. In particolare il ‘gioco’ di accettare una missione a ‘sorpresa’ educa i giovani alla gratuità dell’amore e alla spontaneità del gesto missionario. E l’azione svolta nei paesi di destinazione raggiunge un duplice obiettivo: portare una presenza di carità e amore nelle cosiddette periferie dell’esistenza; e rappresentare per ciascun giovane un momento di crescita indimenticabile e d’inestimabile valore”.

Pubblicato il 05/03/2015