(ANS – Colombo) – Nella serata di ieri, 12 gennaio, il Santo Padre Francesco ha lasciato Roma per raggiungere lo Sri Lanka, prima tappa di un tour asiatico che lo porterà nei prossimi giorni anche nelle Filippine. Molti i contenuti di questa visita apostolica, in un paese che vede anche una significativa presenza salesiana.
di Gian Francesco Romano
“La mia visita vuole esprimere l’amore e la preoccupazione della Chiesa per tutti gli srilankesi” ha detto il Papa appena sceso all’aeroporto di Colombo, ricordando poco dopo che per molti “lo Sri Lanka ha conosciuto gli orrori dello scontro civile, ed ora sta cercando di consolidare la pace e di curare le ferite di quegli anni”.
Proprio la promozione della riconciliazione è uno dei principali motivi che hanno motivato il Papa a raggiungere lo Sri Lanka, un paese che ha appena eletto un nuovo Presidente e che si appresta finalmente ad uscire dagli strascichi della guerra civile, durata dal 1983 al 2009 e che ha lasciato sul campo oltre 100.000 morti.
Tra le altre ragioni, c’è sicuramente la cura del piccolo gregge cattolico (7,4% della popolazione) in quella periferia della Chiesa. “Quale pastore universale della Chiesa cattolica - ha chiarito Francesco - sono giunto per incontrare e incoraggiare i cattolici di quest’Isola, come pure per pregare con loro”. In tal senso un punto centrale sarà la canonizzazione del beato Joseph Vaz, in programma nella giornata di mercoledì 14.
Infine, questo viaggio apostolico assume un significato pure in considerazione dell’attenzione che il Papa vuole dedicare alla Chiesa in Asia – sulle orme anche dei suoi predecessori Paolo VI e Giovanni Paolo II, entrambi recatisi sia nelle Filippine, sia nello Sri Lanka. Il continente asiatico è già stato da lui definito come “la grande frontiera” del cristianesimo, e nei suoi incontri di questi giorni non c’è dubbio che il Pontefice cercherà di trasmettere la Gioia del Vangelo fra quelle terre.
Nella cosiddetta “Perla dell’Oceano Indiano” i Salesiani sono presenti dal 1956, quando venne aperto il primo centro a Negombo. Attualmente sull’isola sono attivi 81 Figli di Don Bosco – dei quali 71 autoctoni – che animano 19 presenze. Dapprima posta sotto la cura dei Salesiani di Chennai, India, la presenza salesiana è divenuta Visitatoria nel 2004 ed ha per patrono san Giuseppe.
Presenti in 9 diocesi del paese, i Salesiani sono impegnati nell’educazione tecnica dei giovani, così come nell’animazione delle parrocchie, la formazione e le opere sociali e per i giovani a rischio.
Pubblicato il 13/01/2014