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5/1/2015 - RMG - 4 gennaio 2015: Centenario nascita del Servo di Dio don Tito Zeman
Foto dell'articolo -RMG - 4 GENNAIO 2015: CENTENARIO NASCITA DEL SERVO DI DIO DON TITO ZEMAN

(ANS – Roma) -Don Tito Zeman, salesiano slovacco, nacque da una famiglia cristiana il 4 gennaio 1915 a Vajnory, presso Bratislava. A Torino, il 23 giugno 1940, raggiunse la meta tanto desiderata del sacerdozio. Quando il regime comunista cecoslovacco, nell’aprile del 1950, vietò gli ordini religiosi e iniziò a deportare consacrati e consacrate nei campi di concentramento, divenne necessario organizzare dei viaggi clandestini verso Torino per consentire ai giovani salesiani di completare gli studi.

Don Zeman s’incaricò di realizzare questa rischiosa attività. Il Servo di Dio organizzò due spedizioni per oltre 60 giovani salesiani. Alla terza spedizione don Zeman, insieme con i fuggitivi, venne arrestato. Subì un duro processo, durante il quale venne descritto come traditore della patria e spia del Vaticano, e rischiò addirittura la morte. Il 22 febbraio 1952, in considerazione di alcune circostanze attenuanti, venne condannato a 25 anni di pena.

Don Zeman uscì di prigione solo dopo 12 anni di reclusione, il 10 marzo 1964. Ormai irrimediabilmente segnato dalle sofferenze subite in carcere, morì cinque anni dopo, l’8 gennaio 1969, circondato da una gloriosa fama di martirio e di santità. Visse il suo calvario con grande spirito di sacrificio e di offerta: “Anche se perdessi la vita, non la considererei sprecata, sapendo che almeno uno di quelli che avevo aiutato è diventato sacerdote al posto mio”. L’inchiesta diocesana di beatificazione fu aperta a Bratislava il 6 febbraio 2010 e chiusa il 7 dicembre 2012. Attualmente è in fase di conclusione la redazione della Positio super martyrio.

Davvero la vita di don Tito è l’incarnazione di quanto il Rettor Maggiore indica nella Strenna 2015: “E diciamo con i giovani! Perché ciò che riempie il nostro cuore dal momento della chiamata vocazionale di Gesù a ciascuno di noi, è la predilezione pastorale per i fanciulli e le fanciulle, i ragazzi, i giovani e le giovani; predilezione che si manifesterà in noi, come in Don Bosco, in una vera ‘passione’, cercando il loro bene, ponendo in questo tutte le nostre energie, tutto il fiato e la forza che abbiamo”. Don Tito ha dato la sua vita per questo con generosità, in fedeltà alla vocazione ricevuta.  sdb.org

Pubblicato il 05/01/2015

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