(ANS – Roma) – “Ebola è un nemico infido perché invisibile, un combattente di spietata efficienza, un terrorista che attacca secondo la classica dottrina della guerriglia: minare l’equilibrio psicologico prima ancora dell’incolumità fisica”. Così scrive il fotogiornalista italiano Sergio Ramazzotti, nel lungo reportage intitolato “Verrà la morte è avrà i miei occhi” che ha curato per la rivista “Vanity Fair”, avvalendosi anche del sostegno delle opere salesiane e dei salesiani a Monrovia.
Sergio Ramazzotti, nato a Milano, autore di centinaia di reportage apparsi sulle principali testate giornalistiche mondiali, scrittore, fotografo, e protagonista di alcuni documentari tra cui “Buongiorno Afghanistan”, cofondatore dell’agenzia “Parallelozero”,nella e-mail inviata all’Agenzia ANS scrive: “Sono rientrato ieri in patria. Vi scrivo dopo aver conosciuto le splendide persone che gestiscono le vostre due strutture di Sinkor e di Matadi a Monrovia, in particolare don Nicola Ciarapica e don Sony Pottenplackal, e dopo aver goduto dell'ospitalità di don Sony al Technical College. Desidero semplicemente ringraziarvi dal profondo del cuore per avermi messo in contatto con loro, ed esprimere anche a voi l'enorme ammirazione e il profondo rispetto che nutro nei loro confronti, per il loro coraggio, la tenacia e la volontà di rimanere in prima linea durante questa spaventosa emergenza”.
Con il permesso dell’autore riportiamo ampi stralci del suo reportage nella sezione Service.
Pubblicato il 17/10/2014