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30/9/2014 - Siria - Più forti della paura: 900 giovani aprono il Bicentenario di Don Bosco
Foto dell'articolo -SIRIA – PIÙ FORTI DELLA PAURA: 900 GIOVANI APRONO IL BICENTENARIO DI DON BOSCO

(ANS – Aleppo) – Dall’Alam nasce l’Amal. È un gioco di parole arabo, che significa: dalla “Sofferenza” nasce la “Speranza”. La guerra, l’assedio della città, le difficoltà non hanno impedito ai giovani cristiani di Aleppo di festeggiare Don Bosco, perché la voglia di vivere in pienezza e d’incontrarsi sono state più forti dalla paura di morire.

Il 18-19 settembre i giovani si sono radunati nella casa salesiana di Aleppo per trascorrere due giornate sul tema “Siate miei testimoni” ed inaugurare così le celebrazioni locali per il Bicentenario di Don Bosco. Al di là di ogni previsione, hanno partecipato circa 900 ragazzi, provenienti da tutte le chiese locali e spesso appartenenti a varie associazioni cristiane.

Appena giunti i ragazzi hanno ricevuto i loro kit, contenente vari gadget e un film e un libro su Don Bosco in arabo. Poi l’incontro si è aperto con un’esibizione di clown ed è proseguito con la preghiera introduttiva e l’accoglienza della croce, che resterà ad accompagnerà i giovani durante tutto l’anno pastorale. A fare da scenografia, un enorme quadro realizzato da don Tony Freij e alcuni volontari, che rappresentava da una parte Gesù Buon Pastore e dall’altra Don Bosco Buon Pastore.

Successivamente don Gimi Kourji ha spiegato il senso dell’appuntamento e ricordato che per essere “testimoni” è necessario essere discepoli, affrontando anche le difficoltà: la “programmazione negativa”, ossia il condizionamento della guerra, della paura, delle vecchie abitudini…; la rassegnazione di chi non vuole approfondire la relazione col Signore; la rassegnazione di chi non cerca l’altro.

L’argomento del secondo giorno, in continuità con il primo, era “Don Bosco discepolo di Cristo” e a svilupparlo è stato don Simon Zakerian, che ha mostrato come anche oggi la testimonianza è essenziale alla vita del discepolo e che, a partire dagli esempi ricevuti, è possibile sviluppare una relazione personale con Gesù ed arrivare infine ad evangelizzare gli altri.

Oltre ai discorsi e agli interventi, il messaggio d’impegno cristiano è stato trasmesso anche attraverso scenette comiche e spettacoli; nel pomeriggio hanno avuto luogo l’adorazione eucaristica e una liturgia penitenziale. Quindi, in clima di grande gioia, i giovani hanno accolto la statua di Don Bosco e le sue reliquie: non avendo la possibilità di far entrare le reliquie in Siria, i Salesiani hanno fatto costruire una statua del santo e hanno collocato al collo una sua piccola reliquia.

La messa conclusiva, partecipata anche da vari sacerdoti della Chiesa ad Aleppo, è stata presieduta da don George Fattal, Direttore di Aleppo, che nell’omelia ha sottolineato come la gioia di Don Bosco provenisse direttamente dalla sorgente della gioia, Gesù.

Al termine dell’incontro i ragazzi hanno manifestato la loro riconoscenza agli organizzatori. Ha detto uno di loro: “Vi ringrazio per la vostra presenza, il lavoro e la stanchezza; ci avete ridato la vita e fatto dimenticare, in questi due giorni, il clima di guerra e di morte… vi dico dal profondo del mio cuore, GRAZIE!”.

Pubblicato il 30/09/2014

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