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10/9/2014 - Liberia - Prosegue la missione del gruppo “Dominic Savio and Don Bosco”
Foto dell'articolo -LIBERIA – PROSEGUE LA MISSIONE DEL GRUPPO “DOMINIC SAVIO AND DON BOSCO”

(ANS – Monrovia) – Con l’epidemia di Ebola ancora in corso, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) prevede migliaia di nuovi casi nelle prossime settimane, i giovani, cristiani e mussulmani, appartenenti al gruppo “Dominic Savio and Don Bosco” continuano ad impegnarsi incondizionatamente per tutelare la popolazione locale, incoraggiati anche dai vari casi di guarigione dal virus.

“I miei amici e familiari sono stati molto preoccupati per me, in questa situazione. Mi hanno consigliato in tutti i modi di tornare in Nigeria, ma ho detto a me stesso: questa è una situazione che richiede il contributo e l’aiuto di tutti, non importa se sia poco, e poiché Dio mi ha dato vita e buona salute, le sto usando per il bene di altre persone” ribadisce senza mezzi termini Josephat, l’ideatore e guida del gruppo.

Il contesto sociale in cui i giovani si trovano ad agire è sempre molto difficoltoso, dato che malgrado tutte le notizie e le misure messe in atto, c’è ancora molta gente che non creda esista un’epidemia di Ebola, ma invece critica e accusa il Governo e il Ministero della Salute di voler rubare i soldi e preoccuparsi solo di salvaguardare gli animali selvatici, scimmie e pipistrelli, i principali portatori del virus.

D’altra parte, il governo ha iniziato a prendere seri provvedimenti solo dopo che un funzionario governativo, Patrick Sawyer, è morto per l’Ebola in Nigeria (alla fine di luglio, mentre i primi casi in Liberia si sono registrati a Marzo).

In tempi recenti ci sono state buone notizie: è stato confermato che circa 34 persone sono guarite dall’Ebola. Dalla testimonianza di molti di loro, il fattore più importante che ha facilitato notevolmente la guarigione è stata una corretta alimentazione, assieme alle cure adeguate da parte dei lavoratori sanitari. “Questo ha motivato il nostro gruppo ad estendere la nostra missione direttamente ai malati di Ebola. – racconta Josephat – Dal momento che non possiamo raggiungerli personalmente, doniamo alimenti, disinfettanti, acque minerali, denaro (soprattutto per supportare e motivare gli operatori sanitari), cloro e cloruro, saponette e saponi in polvere contribuendo attraverso il fondo di Carità dell’Arcivescovo. Compriamo tutto il necessario e lo inviamo al nostro parroco, che lo inoltra all’arcivescovo e da questi arriva fino ai vari centri di isolamento per l’Ebola presenti a Monrovia. Si tratta di un’iniziativa dell’arcivescovo per dare il contributo dell’arcidiocesi alla lotta all’Ebola”.

Secondo le statistiche riportate dal Ministro dell’Informazione il 3 Settembre, sono state 1.015 le morti sospette di Ebola in Liberia. “La buona notizia è che due contee del paese attualmente sono libere del virus; e la contea in cui si trova il villaggio dove abbiamo operato adesso ha ridotto il numero di casi di Ebola”, conclude Josephat.

Pubblicato il 10/09/2014

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