(ANS – San Salvador) – “Un migliaio di bambini e adolescenti che vivono in aree a rischio criminalità di El Salvador hanno trovato la loro arma migliore contro la violenza in un programma di prevenzione musicale sostenuto dalla Banca Mondiale e finanziato dal Giappone”. È l’Orchestra Sinfonica Giovanile Don Bosco, che ha debuttato poco più di un anno a San Salvador e a raccontarla è un articolo del quotidiano “Nuevo Herald” del 15 Luglio scorso.

All’inizio i convocati erano “molti di più”, ma dopo il processo di selezione “stiamo lavorando con 1.000 persone”, ha detto il presidente della Fondazione salvadoregna per l’Educazione e il Lavoro, don José María Moratalla Escudero, SDB, meglio conosciuto come “padre Pepe”, responsabile dell’attuazione del programma.

Il progetto è iniziato circa tre anni fa; dei 1.000 studenti provenienti da diverse scuole pubbliche del dipartimento di San Salvador, circa 470 fanno parte dell’area musicale, 220 dell’orchestra sinfonica, 250 nel coro e gli altri sono in formazione.

Il giovane direttore dell’orchestra, Bryan Cea, 25 anni, proviene come i suoi allievi da zone minacciate dalla criminalità. I bambini e gli adolescenti del programma, di età compresa tra gli 8 e i 20 anni, provengono dai sobborghi di San Salvador e sono stati scelti dalle scuole situate in aree con alti tassi di omicidio, ha spiegato il salesiano.

I giovani abitano fraternamente e senza problemi nel Poligono Industriale Don Bosco, sede del progetto, anche se appartengono a territori dominati dalle bande rivali Mara Salvatrucha (MS) e Pandilla 18.

Il Poligono si trova “in una zona marginale di 24 comunità”, dove abitano circa 60.000 persone e che è controllata dalla SM e dalla Pandilla 18, racconta il salesiano. Che però nota pure come tra i membri dell’orchestra e del coro “non c’è differenze per le scuole, non c’è rivalità, nessun antagonismo tra di loro, non esiste il problema dei quartieri, non sono segnati dalla stessa banda. Queste unità e solidarietà che vengono promosse dall’umanesimo sono fantastiche”.

Carlos Palma (20), violinista, racconta che tutti i membri del progetto musicale provengono da diversi settori ed è bene avere “molti amici” nell’orchestra. Egli osserva che progetti come questo aiutano molto il paese e gli permettono “di crescere da un punto di vista culturale”.

Madelin Morales (15), suonatrice di flauto traverso, segnala che far parte dell’orchestra l’ha aiutata molto, perché ha “fatto grandi progressi” nei suoi studi e le ha fatto vedere la vita “in un ottica migliore”.

Entrambi concludono che questo programma li ha aiutati a stare lontano dalla violenza che regna nelle loro comunità.

“È un progetto di prevenzione della violenza attraverso attività culturali e musicali (…) ma va anche oltre la prevenzione; è un’opportunità di vita per i giovani”, perché “la musica sviluppa la disciplina, la sensibilità, e soprattutto passione” sottolinea l’analista per le operazioni della Banca Mondiale, Jania Ibarra.

Il programma è stato finanziato con almeno 1 milione di dollari dal Fondo Sociale per lo Sviluppo del Giappone, amministrato dalla Banca Mondiale. Il sostegno della Banca Mondiale è programmato fino al prossimo 22 Luglio, ma don Moratalla ha assicurato che il progetto proseguirà e la Fondazione di cui è presidente ha intenzione di affiancargli altri laboratori culturali, con l’aiuto di altri organismi.

Pubblicato il 17/07/2014