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9/6/2014 - Kenya - I Salesiani offrono speranza, educazione e cibo ai giovani nel campo profughi di Kakuma
Foto dell'articolo -KENYA – I SALESIANI OFFRONO SPERANZA, EDUCAZIONE E CIBO AI GIOVANI NEL CAMPO PROFUGHI DI KAKUMA

(ANS – Kakuma) – Secondo i dati dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati, (UNHCR), alla fine di Maggio il campo profughi di Kakuma, in Kenya, ospitava 155.477 profughi, provenienti da 20 paesi diversi. Anche i salesiani operano nel campo, fronteggiando giorno dopo giorno crescenti difficoltà.

Il campo offre ai rifugiati un luogo sicuro, alloggio, assistenza sanitaria, acqua potabile e servizi igienici. I giovani che vi risiedono sono tra i più vulnerabili al mondo e spesso, dopo violenze e traumi, si ritrovano in luoghi con minime opportunità per la loro educazione.

I salesiani a Kakuma gestiscono la Parrocchia Santa Croce e il centro professionale Don Bosco, dove 1.044 giovani uomini e donne stanno ricevendo una formazione per il lavoro e umana. “Il nostro è l’unico centro di formazione tecnica formale del campo. – spiega don Luca Mulayinkal, Direttore dell’opera salesiana – Alla fine degli studi gli allievi conseguono un certificato governativo che ha un grande valore per i rifugiati”.

Visto il crescente afflusso di profughi nel campo, specie dal Sud Sudan, e la necessità di formazione tecnica, i missionari salesiani stanno lottando per soddisfare le esigenze di tutti. L’obiettivo è quello di riaprire un secondo centro di formazione tecnica che aveva chiuso nel 2008, quando la popolazione del campo si era ridotta a 20.000 persone, dato che molti rifugiati poterono tornare alle loro case.

Nel 2011 la popolazione ha preso a ricrescere, mettendo a dura prova i programmi previsti e obbligando a riaprire i servizi precedentemente offerti. Oggi, gli studenti devono svegliarsi molto presto la mattina e percorrere vari chilometri per arrivare al Centro Don Bosco. Molti altri devono aspettare fino a quando non vi sarà spazio per loro nei programmi di formazione.

Attualmente i Salesiani seguono anche il programma “Helping Children to be Children” (Aiutare i bambini ad essere bambini), che attraverso giochi, canzoni e lezioni tenute all’aperto, corsi di disegno e d’Inglese, migliorano la vita di oltre 3.000 bambini. Attualmente il programma è gestito da volontari e non ha finanziamenti stabili; ma quando, come di recente, riceve dei fondi, il programma si occupa anche di dare cibo agli allievi ed alle loro famiglie.

Abbiamo bisogno di espandere i nostri servizi per soddisfare la crescente domanda di alloggio, nutrimento, educazione, sostegno sociale e infrastrutture per i nostri programmi” prosegue don Mulayinkal. Attualmente è in programma anche la costruzione di una nuova cappella, che diventerà la sesta della missione salesiana a Kakuma, per offrire un luogo di preghiera e sostegno sociale ai rifugiati.

Per tutti questi motivi la Procura Missionaria Salesiana di New Rochelle ha lanciato un appello per poter sostenere tutti questi progetti in favore dei giovani più vulnerabili di Kakuma.

Pubblicato il 09/06/2014

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