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9/6/2014 - Spagna - “Ci spetta scrivere insieme questa nuova pagina della Storia”
Foto dell'articolo -SPAGNA – “CI SPETTA SCRIVERE INSIEME QUESTA NUOVA PAGINA DELLA STORIA”
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(ANS – Madrid) – Il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, Sabato 7 Giugno ha presieduto alla creazione delle due nuove Ispettorie salesiane della Spagna: Maria Ausiliatrice, con sede a Siviglia, e San Giacomo il Maggiore, con base a Madrid. È stata una giornata caratterizzata da diversi incontri con quasi 400 Salesiani, giovani e gruppi della Famiglia Salesiana, ai quali il Rettor Maggiore ha rivolto l’invito ad “essere capaci di vivere lasciando vedere al mondo il nostro DNA”.

Il Santuario di Maria Ausiliatrice di Atocha, ha accolto la nascita delle due nuove Ispettorie salesiane, in sostituzione delle sei precedenti. Nel tempio, completamente pieno, i Salesiani e una massiccia “rappresentanza di tutta la Famiglia Salesiana di Spagna” – come detto dal Rettor Maggiore – hanno accolto con applausi la lettura, dopo l’omelia, dei decreti della creazione delle Ispettorie e delle nomine dei nuovi Ispettori: don Cristóbal López e don Juan Carlos Pérez, i quali, prima di firmare il documento di accettazione, hanno emesso la loro professione di fede.

Il Rettor Maggiore, riferendosi alla festa di Pentecoste, ha detto nell’omelia: “lo Spirito ci porta novità e apertura e irrompe nelle nostra vite per farci uscire dalle apparenti sicurezze”. E ho invitata tutti i membri della Famiglia Salesiana a “vivere dedicati ai giovani, soprattutto agli ultimi. Dobbiamo essere capaci di vivere lasciando vedere al mondo il nostro DNA”. E ha anche invitato a vivere questa nuova tappa “ai piedi di Maria Ausiliatrice e mettendo Gesù al centro”.

Una giornata di incontri

La giornata è stata caratterizzata dai numerosi incontri che Don Fernández Ártime ha avuto con diversi gruppi della Famiglia Salesiana, nel suo primo viaggio ufficiale in Spagna da Rettor Maggiore.

Prima della Messa, circa 400 Salesiani hanno ascoltato le parole del Rettor Maggiore che li invitava a “non avere paura” e ad affrontare questa nuova sfida con un atteggiamento di mente e cuore aperti “alla presenza dello Spirito”. Egli ha poi osservato che l'importante è vivere con “un profondo sguardo di Fede, avendo come unico criterio quello di rispondere alla missione salesiana, fare scelte coraggiose chiedendosi dove bisogna stare oggi, dove mettere le migliori forze” e sapendo che il carisma di Don Bosco non appartiene a i Salesiani, ma che è condiviso con la Famiglia Salesiana. Il Rettor Maggiore ha anche sottolineato l’importanza della vita di fede e di fraternità e ha incoraggiato i religiosi per vivere questo momento di riorganizzazione delle Ispettorie salesiane come “un dovere davanti al Signore e a Don Bosco perché ci sono giovani che ancora hanno bisogno di noi”.

Nel pomeriggio, davanti a oltre 450 giovani, il Rettor Maggiore dei Salesiani ha voluto lanciare un messaggio chiaro: “Non abbiate paura di lasciarvi avvolgere nella trama di Dio (…) Aiutateci ad essere Salesiani come Don Bosco li sognò, di quelli di cui abbiamo bisogno”. Successivamente, in una sessione di domande e risposte, valorizzando la diversità degli ambienti educativi e pastorali offerti dai salesiani, ha detto che “le nostre proposte non devono essere solo luoghi di animazione socio-culturale. Dovrebbero essere un’alternativa d’impegno, di profondità spirituale”.

La prima giornata delle due nuove Ispettorie si è conclusa con l’incontro con i membri dei vari gruppi della Famiglia Salesiana, oltre 400. Don Fernández Artime ha incoraggiato i presenti a prendere coscienza del grande potenziale della Famiglia Salesiana può offrire alla missione Salesiana e alla Chiesa universale. Nel suo discorso ha detto che la più grande intuizioni di Don Bosco fu proprio la consapevolezza che “essere molti e molto diversi i membri della sua famiglia, sarebbero potuti andare molto più lontano”. E ha proposto una serie di sfide per tutti i gruppi: conoscerci, amarci, e rispettarci; uscire fuori delle proprie mura “per essere una forza viva nella società e nella Chiesa”, e, infine, riscoprire il valore dei laici, perché “è richiesta una presenza molto più viva del laicato salesiano nelle opere salesiane e della Chiesa”.

Pubblicato il 09/06/2014

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