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5/6/2014 - India - Il Programma BOSCO per l’assistenza ai rifugiati riceve il Premio Pascual Chávez 2013
Foto dell'articolo -INDIA – IL PROGRAMMA BOSCO PER L’ASSISTENZA AI RIFUGIATI RICEVE IL PREMIO PASCUAL CHÁVEZ 2013
Fotografia disponibile in Image Bank

(ANS – Yercaud) – Il Programma “BOSCO” (Bosco Organization for Social Concern and Operation), con sede a New Delhi, ha vinto il Premio Pascual Chávez per la Pastorale Innovativa per l’anno 2013. Il premio è stato assegnato lo scorso 28 Maggio a Yercaud, nell’Ispettoria di Tiruchy, nel corso dell’Assemblea Generale della Conferenza degli Ispettori Salesiani dell’Asia Sud (SPCSA).

BOSCO è un programma di assistenza ai rifugiati attivo nella capitale nazionale dell’India, ed è parte della Pastorale Sociale dell’Ispettoria di Nuova Delhi (INN). Il premio, che consiste sia in una pergamena d’apprezzamento e in una donazione in denaro, è stato consegnato a don Jose Mathew, direttore del BOSCO e a don Michael Peedikayil, Ispettore di Nuova Delhi, da don Maria Arokiam Kanaga, Consigliere regionale per l’Asia Sud.

Il Premio Pascual Chávez per la Pastorale Innovativa è stato istituito nel 2012 dalla SPCSA per evidenziare quelle attività pastorali che hanno luogo nella regione e che sono espressioni efficaci del carisma salesiano nel mondo di oggi. Lo scorso anno il premio è stato assegnato al “Don Bosco Prison Ministry” (DBPM - Pastorale Carceraria Salesiana) dell’Ispettoria di Calcutta.

Il programma BOSCO si concentra sull’assistenza e servizio ad un gran numero di profughi che affollano la capitale indiana. Attualmente si occupa di circa 22.000 rifugiati e richiedenti asilo, attraverso i suoi 14 centri sparsi in città di New Delhi e da circa un decennio collabora con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) per fornire accesso alle cure, educazione, potenziamento delle comunità/autosufficienza, supporto psico-sociale e aiuti in genere.

I servizi che BOSCO fornisce ai rifugiati vanno dall’educazione e formazione professionale, all’inserimento lavorativo e al supporto psicosociale e all’aiuto nell’avviare attività generatrici di reddito.

Fedele allo spirito salesiano, BOSCO raggiunge i giovani tra i profughi attraverso dei club giovanili. Negli anni sono stati avviati 11 club giovanili, che guidano programmi di sensibilizzazione e campagne su temi come la violenza sessuale e di genere, accesso all’istruzione, HIV/AIDS… Attualmente ci sono circa 1000 giovani rifugiati associati ai “Bosco Youth Clubs”.

Il programma BOSCO conta su un’équipe di 230 persone, metà delle quali sono stessi rifugiati che trovano gioia e orgoglio nel lavorare al servizio dei più vulnerabili.

Don Mathew ha evidenziato che l’obiettivo di Bosco è mettere in grado i rifugiati di ricostruirsi una vita, individuando il loro potenziale e costruendo sulle propria capacità. “Ogni rifugiato spera e sogna un mondo pacificato, senza guerre. Ammiriamo la loro forza e il coraggio nell’affrontare nuove sfide e iniziare una nuova vita, cercando di guarire dal dolore e dal trauma di perdere ciò che gli è più caro”.

Pubblicato il 05/06/2014

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