(ANS – Roma) – Il “Borgo Ragazzi Don Bosco” storica presenza salesiana a Roma, da 65 anni dedita al sostegno dei ragazzi più bisognosi, ha aderito, lo scorso 15 Aprile, ad una mobilitazione organizzata dalle principali organizzazioni capitoline attive nel campo dell’accoglienza dei disabili e dei minori. Scopo dell’iniziativa è stato sensibilizzare le amministrazioni sul ruolo delle case famiglia nella società.
Attualmente, infatti, le case famiglia e le strutture di accoglienza romane sono tra quelle che più patiscono la crisi economica. Il Comune di Roma sostiene le case famiglia con una retta giornaliera per ogni minore accolto; tuttavia tale sovvenzione, inferiore rispetto ai finanziamenti erogati nelle altre principali città italiane, risulta spesso inadeguata rispetto alle esigenze di crescita dei ragazzi.
Il Borgo Ragazzi Don Bosco intende mantenere un alto livello di qualità del servizio educativo e ha richiesto perciò che nel Decreto Legge cosiddetto “Salva Roma” si prenda in seria considerazione un aumento delle rette. E anche la Caritas di Roma ha auspicato che “si sappia trovare la giusta soluzione per le famiglie e per le persone che lavorano nel settore dell’assistenza (…) attraverso l’erogazione di rette adeguate ai servizi offerti”.
Per questo motivo martedì scorso, alcuni operatori e volontari della casa famiglia del Borgo Ragazzi Don Bosco, assieme ai promotori dell’iniziativa, si sono recati alla Fontana di Trevi per un gesto simbolico: lanciare nella fontana la chiave della casa famiglia, con la speranza di vedere realizzato un modello di città che si prenda sempre più cura delle persone più fragili.
In rapporto all’iniziativa il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha dichiarato: “Le case famiglia romane rappresentano una delle realtà sociali più importanti della nostra città. (…) La cura e l’attenzione riservata agli ospiti rappresenta per tutti noi un esempio e un obiettivo da emulare. Raccolgo quindi, con estrema attenzione, l’appello lanciatomi oggi dalle tante associazioni e faccio mie le loro preoccupazioni sul futuro”.
Pubblicato il 17/04/2014