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20/3/2014 - RMG - CG27: il miracolo mariano dell’India salesiana
Foto dell'articolo -RMG – CG27: IL MIRACOLO MARIANO DELL’INDIA SALESIANA
Fotografia disponibile in Image Bank

(ANS – Roma) –Il 24 Maggio 1922, al termine della prima Processione Mariana, i pochi salesiani dell’Assam, guidati da mons. Louis Mathias, così pregarono: “Noi consacriamo a te questa terra, le sue montagne, i suoi fiumi, la sua gente e tutti gli abitanti”. Dopo pochi anni i Salesiani e altri descrissero le Missioni dell’Assam come “il miracolo della Madonna”. Un riferimento valido per tutta la realtà missionaria e la presenza salesiana nell’India.

A raccontare questo episodio e i frutti che ne sono conseguiti è stato don George Maliekal, Superiore della più giovane delle 11 Ispettorie indiana, quella di Silchar, nella “buona notte” di martedì 18 Marzo.

Mons. Mathias aveva scelto come motto per il gruppo pionieristico: “audacia e speranza”. Ma non solo i pionieri, anche i loro successori vissero questo motto. Molti hanno avuto una vita di eroismo e la loro santità viene riconosciuta. Tra i nomi più noti: Costantino Vendrame, Oreste Marengo, Francesco Convertini, Stefano Ferrando.

Nell’Assam la Chiesa è passata da 5.000 a 1.200.000 cattolici, diffusi in 15 Diocesi; e in una nazione con 1,2 miliardi di abitanti e con meno del 2% di Cattolici, l’impatto delle Istituzioni “Don Bosco” è al di la di ogni immaginazione. Oltre le tradizionali presenze come  parrocchie, scuole, scuole tecniche e centri giovanili, altri interventi innovativi hanno un buon impatto nella società.

I Salesiani collaborano in più ambiti con il Governo centrale e quello di alcuni Stati, ad esempio attraverso il progetto “Don Bosco Tech India”,nel settore della formazione professionale e del lavoro, o il progetto “YaR”(Youth at Risk -Gioventù a Rischio).

Molte scuole sono situate in ambienti rurali, con apprendistato agricolo, fattorie modello, progetti a favore dell’irrigazione e modelli di assistenza finanziaria. Di rilievo sono anche le scuole  superiori, fino all’Università di Don Bosco a Guwahati, la prima Università Cattolica dell’India.

Rilevante è anche l’impegno per le lingue locali: molte di queste hanno sviluppato la scritture e la grammatica, grazie ai Salesiani, che le hanno diffuse con una vasta pubblicazione di materiali editoriali e audio-visivi.

Significativa anche l’azione a favore dei rifugiati e immigrati: l’Ispettoria di Nuova Delhi, ad esempio, ha sviluppato un grande intervento in collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)

Continua e si sviluppa l’azione missionaria. L’Ispettoria di Calcutta ha allargato la presenza  nelle nazioni confinanti come il Nepal (1993) e il Bangladesh (2008). L’Ispettoria di Mumbai è presente in Kuwait. E sono stati anche inaugurati due aspirantati missionari,nelle Ispettorie di Chennai e Guwahati.

“Don Bosco ha avuto un impatto profondo e efficiente nell’India. Molte sono ancora le sfide, ma le opportunità sono ancora più numerose”.

Pubblicato il 20/03/2014

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