RMG – CG27: la cerimonia d’apertura - 1 |
RMG – CG27: Piemonte, fonte geografica di un carisma |
(ANS – Roma) – Ieri, Domenica 2 Marzo, durante la Eucarestia di chiusura degli Esercizi Spirituali, il card. Raffaele Farina, Archivista e Bibliotecario Emerito di Santa Romana Chiesa, ha invitato i salesiani ad avere forza e coraggio nel prendere le decisioni che guideranno la Congregazione Salesiana nella missione con i giovani e nella Chiesa.
Citando alcune definizioni che personaggi importanti della letteratura e della storia hanno dato di Don Bosco, il card. Farina ha specificato quella esortazione rivolta ai Salesiani dal P. Duvallet, Cappellano delle carceri e collaboratore dell’Abbé Pierre: “Voi avete opere, collegi, oratori e case per i giovani, ma non avete che un solo tesoro: la pedagogia di don Bosco! Rischiate tutto il resto: non sono che dei mezzi; ma salvate la sua pedagogia... Cambiate tutto, perdete se è il caso le vostre case, non importa! Ma conservate la pedagogia di Don Bosco, costruendo in migliaia di cuori la maniera di amare e di salvare i ragazzi che avete ereditato da Don Bosco!”
Ha anche rivolto una parola sulla sua esperienza con i libri, come esempio delle possibilità usate da Don Bosco: "Nella mia vita di religioso salesiano, di vescovo e cardinale ho avuto sempre a che fare con i libri. Permettetemi che continui a elencare i mezzi con i quali Don Bosco intendeva realizzare la missione salesiana. Vi inviterei a leggere la Circolare sulla diffusione dei buoni libri scritta da Don Bosco e inviata a tutti i Salesiani nel 1885… Questa diffusione dei buoni libri è uno dei fini principali della nostra Congregazione. L’art. 7, § 1, delle nostre Regole dice dei Salesiani: “si adopereranno a diffondere buoni libri nel popolo, usando tutti quei mezzi che la carità cristiana ispira..."
Il card. Farina ha riferito una parola sulla festa che coinvolge tutti i 132 paesi dove sono presenti i salesiani: “L’occasione del Bicentenario della nascita di Don Bosco, al quale ci stiamo preparando, dovrà essere un ritorno al Don Bosco intero, con le scelte sostanziali e le scelte strutturali, cioè gli obiettivi primari e le strutture di sostegno, senza confondere le strutture di sostegno con gli obiettivi, ma anche senza pretendere di mantenere gli obiettivi senza strutture adeguate e significative della vocazione, del carisma, dell’intuito di Don Bosco: il primato di Dio, il carisma del Fondatore che precedono e inglobano quello dell’educatore”.
Su questo stesso tema ha poi aggiunto: “Ovviamente non dobbiamo ripetere esattamente le strutture messe in atto da Don Bosco. Ma – mi domando – ci costa tanto il dire che le vocazioni e le case di formazione sono quanto più di tutto ci sta a cuore, perché esse garantiscono la sopravvivenza della Congregazione e delle opere di bene che essa compie?”.
Il cardinale ha poi concluso facendo un invito ai Capitolari ad essere coraggiosi nelle decisioni che prenderanno al CG27: “Siamo riuniti per questo motivo, Dio ci chiede di decidere sulle strutture della Congregazione e non posiamo sbagliare. Forza, coraggio e andiamo avanti”.
Pubblicato il 03/03/2014