(ANS – Roma) – I Capitolari, dopo una introduzione nell’orizzonte delle origini con il pellegrinaggio sui luoghi salesiani (Torino 22-24 febbraio), hanno vissuto quasi una seconda introduzione con la presentazione dei settori e delle regioni che compongono una realtà di rilievo nella animazione e governo della Congregazione.

Si sono avvicendati i Consiglieri incaricati dei diversi ambiti e i Capitolari non hanno mancato di seguire e apprezzare le 15 Relazioni, con le quali la realtà è stata presentata in tutta la sua varietà, tra luci e ombre, obiettivi raggiunti e sfide che si rinnovano continuamente, alcune prime ipotesi per un nuovo sessennio ormai alle porte.

Le presentazioni sono state offerte anche con l’aiuto di immagini, grafici, diapositive, filmati.

Praticamente impossibile fare una sintesi, anche parziale, di un realtà ampia e variegata, che talvolta evidenzia anche fatica e insuccessi, ma sempre protesa in avanti, perché i sogni di Don Bosco continuano a essere presenti e a spingere verso il futuro.

Più volte è stata indicata la necessità che si cresca nel coordinamento e nella sinergia delle risorse. Questa priorità si traduce in “coordinamento e collaborazione formativa ai diversi livelli”, in un rafforzamento del “coordinamento tra i tre Dicasteri della missione e con quello della Formazione”, e nel creare sempre più sistema nell’ambito della Comunicazione Sociale.

Si può anche evidenziare che alcune Regioni, tra le quali emergono maggiormente Africa-Madagascar, Italia-Medio Oriente ed Europa Ovest, specie nell’ultimo sessennio, sono state coinvolte in un ampia riconfigurazione interna, sia per la creazione di nuove circoscrizioni giuridiche, sia per l’unificazione e l’accorpamento di altre.

C’è anche da far emergere un altro dato positivo e confortante: i molti interventi di animazione ai diversi livelli, segnati anche da momenti celebrativi ed eventi culturali specificatamente promossi – quali per esempio convegni e pubblicazioni – sono stati un valido supporto per far crescere nella Congregazione il senso di appartenenza, la ricezione degli orientamenti del CG26 e una rinnovata attenzione alle istanze educative nel mondo attuale.

Altro elemento che è costante in tutte le Regioni è il numero crescente di collaboratori, membri della Famiglia Salesiana e altri laici.

Non meno costante il crescente impegno per la fecondità vocazionale e la formazione, sia iniziale, sia permanente.

Il “ritorno a Don Bosco”, indicato come priorità nel CG26, ha avuto un impulso particolare nel pellegrinaggio delle reliquie nei cinque continenti: si può parlare di risveglio carismatico, oltre che di rinnovato entusiasmo per il “da mihi animas”.

Pubblicato il 27/02/2014