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7/1/2014 - Italia - Le feste natalizie di Don Bosco: un continuo omaggio dai suoi conterranei
Foto dell'articolo -ITALIA – LE FESTE NATALIZIE DI DON BOSCO: UN CONTINUO OMAGGIO DAI SUOI CONTERRANEI
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(ANS – Asti) – Prosegue con straordinario afflusso di gente la peregrinazione dell’urna di Don Bosco in Piemonte e Valle d’Aosta.

Elaborata assieme alle 17 commissioni diocesane che compongono la regione, la peregrinazione dell’urna di Don Bosco ha già toccato le diocesi di Novara, Biella, Vercelli, Acqui, Alessandria, Alba e Casale ed è ora nella diocesi di Asti.

“Ovunque – conferma don Luca Barone, coordinatore ispettoriale dell’evento – incontriamo affetto, fede, devozione sincera da parte di tutti. Piazze e Cattedrali piene di fedeli e di giovani confermano la bellezza di riconoscere in Don Bosco un padre che si prende cura dei suoi figli, intercede per loro e indica il cammino di una vita felice nel tempo e nell’eternità”.

L’urna di Don Bosco ha trascorso il Natale a Nizza Monferrato; nel discorso di benvenuto all’urna il sindaco della città, Flavio Pesce, ha scritto: “Nizza ti ha dato la gioia di veder crescere tanta bella gioventù indirizzata sulla strada della fede, della solidarietà e della famiglia. Questa città e la sua gente hanno ricevuto il meglio. Ti accogliamo col cuore in mano e la fronte alta per ricevere la tua benedizione e il tuo incoraggiamento”.

Il 1° dell’anno, l’urna è stata ospitata dalla cittadina di Casale, dove, nel pomeriggio, è stata accolta nel duomo per una solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo della diocesi, mons. Giacomo Lanzetti.

Nella giornata di ieri, 6 gennaio, Solennità dell’Epifania, la reliquia di Don Bosco è stata ad Asti. Al mattino mons. Francesco Guido Ravinale ha presieduto l’Eucaristia in presenza dell’urna, mentre il pomeriggio è stato dedicato alla venerazione da parte di bambini, ragazzi e famiglie.

La Famiglia salesiana è radicata in modo capillare sul territorio e sono moltissimi coloro che rendono testimonianza di Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice a cui devono educazione, fede e cultura.

“Le accoglienze ufficiali e le celebrazioni solenni si alternano alle veglie dei giovani, alle feste di popolo, alle catechesi per ragazzi – afferma don Stefano Martoglio, Ispettore – e ci colpisce come l’afflusso di gente sia costante, come se le persone venissero calamitate verso Don Bosco in un dialogo costante ed ininterrotto di cuori”.

Don Bosco è tornato nella sua terra e le sue tracce non sono solo ricordi dei passaggi  compiuti in tantissime città e paesi, ma una presenza viva che la terra piemontese riconosce come propria e a cui ricorre con fede.

Pubblicato il 07/01/2014

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