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27/12/2013 - RMG - Verso il Capitolo: la realtà salesiana nell’Interamerica
Foto dell'articolo -RMG – VERSO IL CAPITOLO: LA REALTÀ SALESIANA NELL’INTERAMERICA

(ANS – Roma) – Mentre si avvicina sempre più la data d’inizio del Capitolo Generale 27, si va completando la pubblicazione delle riflessioni sulle realtà salesiana nelle varie regioni. Ad essere esaminata oggi è la situazione nella regione Interamerica, presentata da don Timothy Ploch, Ispettore degli Stati Uniti Ovest.

Qual è lo stato della Congregazione nelle sua regione, davanti alle istanze dei giovani, della società e della Chiesa?

È una regione ricca di vita e di diversità. I giovani degli Stati Uniti e quelli della Bolivia o di Haiti sono molto diversi tra loro, per cui è difficile parlare in maniera univoca. Ma tutto sommato si può affermare che la Congregazione nella regione è viva e vitale: ci sono molti salesiani, sebbene in lieve calo numerico, e abbiamo anche molti novizi, nonostante ci sia una sfida che riguarda la perseveranza, dato che molti di quelli che fanno le professioni iniziali poi abbandonano.

Altre questioni da affrontare sono la forte influenza sui giovani del secolarismo e del relativismo, nel Nord della regione, ed anche delle sette fondamentaliste.

E poi non possiamo dimenticare il tema delle migrazioni, che riguarda tutto il continente, in un movimento che va da Sud a Nord. I salesiani degli Stati Uniti stanno cercando di far fronte al fatto che ci sono circa 12 milioni di immigrati provenienti dalla frontiera col Messico, la maggior parte senza documenti, che sono ormai privi del supporto della loro famiglia. Per questo in tutta la regione abbiamo avviato un progetto specifico per affrontare il fenomeno. In conclusione si può dire che la principale sfida è quella trovare come essere vicini alle esigenze pastorali, educative e di evangelizzazione degli immigrati, soprattutto dei giovani.

Qual è l’apporto specifico che la sua regione potrà dare al CG27?

Penso che potremo dare il nostro contributo su come vivere radicalmente il Vangelo a fronte di situazioni di grande ricchezza e di estrema povertà, che sono le due condizioni estreme con cui ci confrontiamo nella nostra regione e che influenzano profondamente il modo di vivere.

In che modo i Salesiani della sua regione cercano di essere Testimoni della radicalità evangelica?

Nel vivere coerentemente la vita religiosa, come forma di testimonianza verso tutti e in relazione con gli altri. In questo senso è importante anche il rapporto instaurato con i vescovi locali e i laici. Ad esempio, quanto al rapporto con le diocesi, nell’area latinoamericana della regione i salesiani sono più forti e c’è una stretta collaborazione tra la Congregazione e i vescovi. Nell’area settentrionale della regione pure il rapporto è buono, ma la presenza salesiana è piuttosto limitata. Da questo è nata una naturale attenzione verso i laici nostri collaboratori, che ricevono una buona formazione e che non sono considerati solo come “impiegati”, ma cooperano attraverso club ed organizzazioni civili e che condividono davvero con noi la responsabilità educativa verso i giovani.

Pubblicato il 27/12/2013

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