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Isola di Gizo – aprile 2007 – Lo scarico degli aiuti umanitari destinati a Gizo e Ranoga. Isola di Simbo – aprile 2007 – Il tetto della scuola. Isola di Simbo – 7 aprile 2007 – Si imbarcano i feriti. Isola di Simbo – aprile 2007 – Le operazioni di scarico dei beni di prima necessità: 400 sacchi di riso da 25 kg, 3000 bottiglie e 100 damigiane d’acqua, 40 pacchi di vestiti assortiti, 100 zanzariere, 50 tende di plastica, pentole, piatti, ecc.
Isola di Simbo – aprile 2007 – L’arrivo della spedizione di soccorso per le Isole di Simbo e di Gizo colpite dal terremoto e dallo tsunami del 2 aprile scorso. La missione è stata organizzata, grazie al contributo della Don Bosco Network. Honiara, Isole Salomone – aprile 2007 – Due bambini della missione salesiana. Il “Don Bosco Technical Institute”, è impegnato nell’assistenza ai villaggi dell’Isola di Simbo colpiti dallo tsunami dove c’è urgente necessità di acqua, viveri e vestiti. Bemaneviky, Madagascar – marzo 2007 – La celebrazione della Santa Messa. Bemaneviky, Madagascar – marzo 2007 – Alcuni giovani puliscono la chiesa.
Bemaneviky, Madagascar – marzo 2007 – La pulizia della scuola dagli oltre 40 centimetri di fango. Bemaneviky, Madagascar – marzo 2007 Bemaneviky, Madagascar – marzo 2007 – Tutte le case del villaggio hanno subito gravi danni e oltre il 20% sono crollate., Madagascar – marzo 2007 – Tutte le case del villaggio hanno subito gravi danni e oltre il 20% sono crollate. Bemaneviky, Madagascar – marzo 2007 – La pulizia degli ambienti.
Bemaneviky, Madagascar – marzo 2007 – Con le "cocque", imbarcazioni costruite con il tronco degli alberi da cocco, sono state salvate diverse persone in pericolo di vita. Bemaneviky, Madagascar – marzo 2007 – Alcuni giovani aiutano le mamme con i loro bambini. Bemaneviky, Madagascar – marzo 2007 – La gente portando via quello che può si incammina verso la missione salesiana. Bemaneviky, Madagascar – marzo 2007 – La Missione salesiana di Bemaneviky, sullo sfondo, che ha accolto circa duemila persone fuggite dalle proprie abitazioni a causa del ciclone “Inalala” che si è abbattuto nella vallata tra il 15 e il 17 marzo.
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