(ANS – Roma) – Si è aperta ieri, 19 gennaio, presso il Salesianum di Roma, la XXX edizione delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana. Un’edizione particolare per diversi motivi: è l’inizio del cammino che porterà la Famiglia Salesiana a celebrare il Bicentenario della nascita di Don Bosco e vedrà anche la consegna della “Carta di Identità Carismatica della Famiglia Salesiana”.

Alle Giornate partecipano circa 380 persone, appartenenti a 23 gruppi della Famiglia Salesiana e provenienti da 31 Paesi. Sono loro i protagonisti delle Giornate, perché a loro è affidato il compito di accogliere e diffondere con entusiasmo il messaggio della Strenna del Rettor Maggiore per il 2012: conoscere e imitare Don Bosco facendo dei giovani la missione della propria vita.

Le attività hanno avuto inizio nel primo pomeriggio di ieri: don Adriano Bregolin, Vicario del Rettor Maggiore e primo animatore della Famiglia Salesiana, ha accolto l’assemblea rallegrandosi sia della festosa attesa che circonda ogni anno l’appuntamento e sia della possibilità che l’evento sia seguito a distanza anche da molte più persone, attraverso il sito delle Giornate.

“La prassi di questi ultimi due anni ha voluto favorire una partecipazione equilibrata e proporzionale tra i diversi Gruppi. Abbiamo voluto inoltre favorire un po’ di più i membri della Famiglia Salesiana che sono in ruoli più direttamente legati all’animazione e al coinvolgimento nella missione” ha sottolineato il Vicario del Rettor Maggiore.
 
In seguito è intervenuto il biblista salesiano don Juan José Bartolomé, che attraverso la relazione “Figli di un sognatore, realizzatori di una profezia” ha invitato a riflettere sulle diverse modalità di perseguire il grande sogno di Don Bosco ereditato dalla Famiglia Salesiana: la salvezza della gioventù. “Per continuare ad operare per la salvezza della gioventù – ha espresso don Bartolomé – oggi c’è bisogno di santi sognatori, sognatori che si fanno santi, come Don Bosco, per far diventare realtà i suoi sogni, il progetto di Dio. La durezza del momento culturale che attraversiamo, le prevedibili, o non tanto, difficoltà del prossimo futuro, il disincanto accumulato dopo un passato più glorioso, non ci liberano dal sogno che abbiamo ereditato da Don Bosco, il giorno stesso in cui Dio ci chiamò a diventare salesiani. Non siamo nati nella Chiesa ‘da solo progetto umano, ma per iniziativa di Dio (Cost.1)’. Con questa convinzione di fede inizia il nostro testo costituzionale. Non bisogna dimenticarlo”.

La giornata si è conclusa con la proiezione del video commento alla Strenna e la Buona Notte di Don Chávez. Il Rettor Maggiore ha sintetizzato il cammino compiuto dalla Famiglia Salesiana negli ultimi anni e prospettato quello del triennio futuro. Una prima fase – costituita dalle Strenne sui temi della vita, della famiglia, dell’educazione, della evangelizzazione e della vocazione – si è conclusa, ma i suoi contenuti restano validi. Una seconda si è aperta ed è il cammino di preparazione alla celebrazione del bicentenario della nascita di Don Bosco (1815-2015) costituita dall’impegno di conoscere il santo dei giovani approfondendo, con temi annuali, la storia, la pedagogia e la spiritualità. Ha poi ricordato due eventi che hanno coinvolto la Famiglia Salesiana: il IV Congresso di Maria Ausiliatrice, svoltosi e Częstochowa dal 3 al 6 agosto, e la Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid.

Il pensiero della Buona Notte di Don Chávez, nella versione originale italiana, è disponibile nella sezione audio di ANS e come video anche su ANSChannel, dove è pure disponibile una video-sintesi, sempre in italiano, delle attività del primo giorno. Sul sito delle Giornate di Spiritualità, infine, viene riproposto, nelle diverse lingue disponibili, il video-commento alla Strenna 2012.

Pubblicato il 20/01/2012