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19/1/2010 - Haiti - Intervista a don Jacques Charles
Foto dell'articolo -HAITI – INTERVISTA A DON JACQUES CHARLES
(ANS – Port-au-Prince) – Don Jacques Charles, Superiore uscente della Visitatoria “Beato Filippo Rinaldi” di Haiti, traccia brevemente il quadro dell’impegno salesiano e della realtà haitiana. L’intervista, disponibile su ANSchannel, è stata realizzata da “Missioni Don Bosco - Media Center” di Torino per la trasmissione “Terre Lontane” andata in onda su Telepace nei primi mesi del 2009.

Don Charles ricorda come l’impegno salesiano nel paese abbia radici profonde: i primi Salesiani giunsero nel 1935, su richiesta del presidente haitiano che li aveva visti lavorare nella vicina Repubblica Dominicana e desiderava che compissero la stessa opera educativa in favore della gioventù povera haitiana.

Nei 75 anni di presenza ad Haiti i Salesiani hanno dovuto affrontare diverse sfide. Se in passato il grande problema era costituito dalla dittatura, oggi altri problemi rendono difficoltoso il lavoro salesiano. “Confermo che le sfide sono grandi. Per esempio: ad Haiti abbiamo 9 comunità, delle quali 6 scuole professionali e tecniche. Con le nuove sfide imposte attualmente dalla globalizzazione, come formare tecnicamente i nostri giovani per rispondere ai bisogni di oggi, quando non si hanno dei professori  qualificati, quando mancano i materiali e i mezzi per comperare i materiali e offrire a questi giovani un`educazione di qualità? I giovani che arrivano da noi appartengono alla classe povera”. Oggi i salesiani si ritrovano a dover distinguere tra miserabili e poveri.

Forti le implicanze della collocazione geografica, politica e culturale di Haiti. “Il problema principale è la collocazione geografica del Paese. – precisa don Charles – Ci troviamo in America Centrale, ma siamo un`isola, con la vicina Repubblica Dominicana che parla spagnolo. Noi siamo gli unici a parlare francese e ad avere una cultura francese. Siamo quindi del tutto isolati. Siamo di origine africana, siamo stati colonizzati dai francesi, e siamo circondati da Nord Americani e Latino Americani. Non sappiamo in che direzione andare. Credo che tutto questo insieme di fattori influenzi la situazione di Haiti”.  

Sul piano ecclesiale tuttavia don Charles evidenzia l’appoggio della Congregazione che nei suoi Rettori Maggiori, Don Viganò, Vecchi e oggi Chávez, ha manifestato sempre il sostegno e l’aiuto.

Il problema dell’istruzione non riguarda solo le scuole salesiane: il Governo, che costantemente ricorda di non avere mezzi sufficienti, ha tenuto un congresso sull`educazione da cui è emersa la assoluta necessità di investire nell’educazione per risollevare le sorti del paese. La riflessione sull`educazione ha coinvolto anche i Salesiani che hanno stimolato le istituzioni alla sensibilità sul tema della formazione individuando le priorità.

La comunità salesiana ad Haiti ormai è ben integrata nel paese: dei 60 salesiani presenti, solo 2 sono missionari stranieri - un italiano e un olandese. Gli altri sono tutti haitiani; e come parte della Regione salesiana “Interamerica”, la Visitatoria haitiana opera per creare sinergie con le altre Ispettorie, presentando la specificità dei propri problemi, e lavorando sempre per il bene dei giovani della regione secondo il pensiero di Don Bosco.

L`intervista

Pubblicato il 19/01/2010

comunica ANS news


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