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2/4/2014 - RMG - CG27: Conferenza Stampa del Rettor Maggiore
Foto dell'articolo -RMG – CG27: CONFERENZA STAMPA DEL RETTOR MAGGIORE
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(ANS – Roma) – “Noi Salesiani e io, davvero, in prima persona, vogliamo essere aperti al mondo, alla società. Non siamo qua per stare chiusi tra le mura, ma per avere uno sguardo sul mondo. E sono a vostra disposizione” così ha salutato i giornalisti, Don Ángel Fernández Artime, al termine della prima Conferenza Stampa da Rettor Maggiore, avvenuta nella mattina di oggi, 2 Aprile, presso la Casa Generalizia di Roma.

La Conferenza Stampa si è resa necessaria per le molteplici richieste di interviste e dichiarazioni arrivate dai media di molti paesi presso l’Agenzia iNfo Salesiana, a partire dallo scorso 25 Marzo, data dell’elezione del X Successore di Don Bosco.

Oltre al Rettor Maggiore erano presenti al tavolo dei relatori il suo Vicario, Don Francesco Cereda, e il dott. Carlo Di Cicco, Vicedirettore de “L’Osservatore Romano”, in qualità di moderatore.

Un inizio di servizio inatteso, anche perché finora ha avuto sì molteplici servizi come Ispettore, in Spagna prima e ultimamente in Argentina, una qualche conoscenza della realtà missionaria in Africa francofona, e poi altre più recenti conoscenze di alcune nazioni in America Latina e un passato come Delegato ispettoriale di Pastorale giovanile, ma non pensava che queste premesse portassero alla sua elezione come Rettor Maggiore.

Già pronti i primi punti del programma di governo? No certamente. Occorre prima attendere la conclusione del Capitolo generale, che in Congregazione ha la massima autorità, e le sue deliberazioni. Solo successivamente, con il 14 aprile, il Rettor Maggiore inizierà a lavorare più strettamente con il Consiglio. Certamente, in sintonia anche con l’esemplarità offerta da Papa Francesco, già sperimentata a Buenos Aires, un elemento prioritario sarà l’attenzione alle periferie che per i salesiani si traduce in attenzione e presenza tra i giovani e con gli ultimi.

Questa priorità, richiamata dal Papa, è anche il centro delle riflessioni in atto nell’assemblea capitolare. Le esigenze e i bisogni sono tanti: “Noi certamente non possiamo salvare tutto il mondo, ma certamente possiamo esser voce di chi non ha voce”.

Interrogato sulla precedente esperienza con il Cardinale Bergoglio, il Rettor Maggiore ha confermato quanto già noto: la sua immediatezza nelle relazioni, la sua semplicità, l’attenzione agli ultimi. “Personalmente ha potuto sperimentare il suo comportamento di immediatezza nei rapporti, come per esempio nell’utilizzo del telefono”.

L’attenzione è andata anche per i numeri: “come è la situazione delle nuove vocazioni?” Don Fernández Artime ha ricordato quanto già noto: la media è di 500 nuovi novizi ogni anno, con situazioni nazionali e continentali molto variegate. Certamente il potenziale maggiore sembra concentrarsi in questo momento in Africa: infatti, anche come segno della nuova realtà, il Capitolo generale ha eletto per la Regione Africa-Madagascar, per la prima volta, proprio un africano.

Il Rettor Maggiore è al centro di tutta la Famiglia Salesiana, una grande famiglia con oltre 30 gruppi e quindi un potenziale di presenza carismatica al servizio dei giovani; in risposta a una domanda specifica sul rapporto con l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha auspicato per i gruppi della Famiglia salesiana “piena autonomia, comunione necessaria”.

Con riferimento al Bicentenario, rispondendo a una specifica domanda, il Rettor Maggiore ha confermato che sarà un “meraviglioso dono” la visita di Papa Francesco a Torino, anche per la contemporanea ostensione della Sindone. Quanto alla data, ancora non è stata comunicata.

Non sono mancate le domande in riferimento alla situazione del contenzioso “Gerini”, sia in conferenza stampa sia in intervista specifica.

Don Fernández Artime ha lasciato la parola a don Cereda, in quanto, non avendo avuto parte diretta nel governo della Congregazione negli ultimi, non era in grado di dare una risposta adeguata.

Ha comunque precisato che non si tratta di una vicenda che coinvolge tutta la Congregazione, ma solo un ambito molto specifico e limitato, la Direzione generale, e che comunque in ambito di amministrazione dei beni la linea da proseguire non può che essere quella della trasparenza e correttezza, oltre che il coinvolgimento di persone esterne qualificate e competenti per opportuni interventi di verifica.

Don Cereda ha precisato che “il coinvolgimento della Direzione Generale Opere Don Bosco nelle vicende della Fondazione Ecclesiastica Teresa e Lippo Gerini è nata dalla sottoscrizione di una garanzia della Direzione generale nei confronti di questa fondazione” nel giugno 2007.

Le indagini preliminari condotte dalla Procura della Repubblica circa l’atto di transazione sono state prima archiviate e poi riaperte e fino a oggi non esiste una decisione finale.

In seguito a ciò l’Ente Direzione generale Opere Don Bosco è stata pignorato in maniera solidale con alcuni beni della Fondazione.

Si precisa comunque che “non si tratta di pignoramento né della Congregazione salesiana né delle 90 Ispettorie salesiane sparse nel mondo”.

Si spera che “le argomentazioni presentate dai nostri avvocati possano invalidare l’atto da cui tutto è partito”, cioè la transazione del giugno 2007, e che “doveva chiudere ogni pendenza con gli eredi”.

Pubblicato il 02/04/2014

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