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22/7/2015 - Sierra Leone - Nella lotta contro l’Ebola, “Don Bosco Child Line 116”
Foto dell'articolo -SIERRA LEONE – NELLA LOTTA CONTRO L’EBOLA, “DON BOSCO CHILD LINE 116”

(ANS – Freetown) – Dal 2010 l'organizzazione salesiana Don Bosco Fambul offre consulenza telefonica a livello nazionale. “Circa la metà delle nostre sessioni di consulenza, in tempi normali, ha a che fare con i problemi relazionali dei giovani. In quella fase della vita, per trovare la propria identità, i giovani dipendono molto da buone, valide indicazioni”, spiega il direttore del Don Bosco Fambul, il salesiano coadiutore Lothar Wagner.

Lui e il suo staff, però, non erano preparati per quello che è successo l’anno scorso. “All'inizio dell’epidemia di Ebola i bambini facevano domande sui sintomi e le misure di protezione. Da settembre 2014 in poi siamo divenuti precisamente un centro di intervento di crisi” spiega il salesiano. Adesso si sta lentamente tornando alla normalità.

Attraverso jingles radiofonici e campagne di sensibilizzazione lanciate da maggio 2014, i giovani sono stati incoraggiati a chiamare il numero verde gratuito 116 in modo da ottenere informazioni verificate sull’Ebola. Da allora al centralino della “Don Bosco Child Line 116” sono arrivate circa 25.000 chiamate. E in breve tempo i dati hanno guadagnando importanza per l’Ufficio di registrazione nazionale, dato che permettevano una rapida individuazione dei punti caldi e delle regioni di crisi.

Di conseguenza, il capo del dipartimento per la consulenza telefonica ha mantenuto un contatto permanente con il Ministero della Salute e il Ministero per gli Affari Sociali, così come con il centro di comando per l’Ebola. Senza contare che le consegne di cibo alle zone sotto quarantena sono state organizzati in modo rapido anche contattando i collaboratori locali.

A questo proposito, il progetto di Don Bosco Fambul ha dato nuova speranza ai bambini e agli adolescenti di uno dei paesi più poveri del mondo, in tempi spesso apparentemente senza speranza.

Così è stato ad esempio, per Fatmata e Samuel. Entrambi i bambini hanno perso i loro genitori a causa dell’Ebola. Loro stessi avevano contratto il virus, ma sarebbero potuti guarire. I loro parenti hanno saccheggiato le loro case. Trascurati e senza speranza, si consumavano in un ospedale di Port Loko, fino a che Fatmata si è ricordata che uno dei suoi insegnanti gli aveva parlato della linea d’ascolto per minori Don Bosco 116.

Rapidamente, ha cominciato a confidarsi con l’assistente sociale del Don Bosco Fambul e subito è stata fornita assistenza. I bambini sono stati curati presso il centro temporaneo Don Bosco sito vicino all’aeroporto internazionale di Freetown e adesso sono tornati dai loro parenti e frequentane la scuola. Le case dei loro genitori sono state ristrutturate e loro ricevono servizi di supporto familiare.

Pubblicato il 22/07/2015

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