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3/12/2012 - RMG - PE: La nuova evangelizzazione in Europa, l’intervento di mons. Fisichella
Foto dell'articolo -RMG – PE: LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE IN EUROPA, L’INTERVENTO DI MONS. FISICHELLA
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(ANS – Roma) – La relazione di mons. Salvatore Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, ha aperto, sabato 1° dicembre, i lavori degli Ispettori d’Europa radunati a Roma per il loro IV incontro.

Il presule ha offerto un intervento denso, ricco di spunti, una vera e propria lezione di nuova evangelizzazione che, più che indicare tecniche e strategie, ha motivato la necessità di un cambio di prospettiva e una maggiore fedeltà e aderenza alla fede dei cristiani e, soprattutto, dei “capi” (Eb 13, 7). La nuova evangelizzazione, ha ricordato mons. Fisichella, è rivolta ai cristiani battezzati che, immersi in un contesto e un tempo dove manca la percezione di Dio, hanno perso la loro identità morale e vitale.

Ha precisato poi, citando Benedetto XVI: “Il nocciolo della crisi della Chiesa in Europa è la crisi della fede. Se ad essa non troviamo una risposta, se la fede non riprende vitalità, diventando una profonda convinzione ed una forza reale grazie all’incontro con Gesù Cristo, tutte le altre riforme rimarranno inefficaci”. Una fede, quindi, che deve essere ripensata e rivissuta in modo nuovo.

Rifacendosi all’esortazione pietrina – “pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi (1Pt 3,15)” – mons. Fisichella ha lamentato come il “dare ragione della fede non sembra aver appassionato molto i credenti negli ultimi decenni!”. La speranza cristiana oggi si scontra non con un ateismo scientifico, ma pratico, radicato nei comportamenti, “complice spesso una teologia debole e una religiosità fondata più sul sentimento e incapace di mostrare il più vasto orizzonte della fede. In questo contesto Dio viene a perdere il suo posto centrale. La conseguenza che ne deriva, tuttavia, è che l’uomo stesso perde il suo posto. Dove si collocherà il centro tra Dio, uomo e creato?”. Per questo, il cristiano deve recuperare e sentire propria la sua missione: essere sentinella del mattino!

“È strano dover verificare questa condizione in Paesi che sono stati plasmati e formati dalla fede cristiana. La scelta che molti stanno compiendo di rimanere neutrali dinanzi alla religione è niente di più dannoso che si possa immaginare. Le religioni per l’occidente non possono essere tutte uguali. […] Il primato della ragione, conquistato nel corso dei secoli, non può appiattirsi proprio ora con un egualitarismo da sabbie mobili che impedisce di dare voce alla forza critica”.

“La nostra storia è costellata di luci e ombre, - ha poi aggiunto - ma il messaggio che portiamo è di genuina liberazione per l’uomo e di coerente progresso per i popoli”. Resta il dubbio se l’uomo moderno sia oggi in grado di cogliere la novità di Gesù Cristo! “Se l’Occidente si vergogna di ciò che è stato, delle radici che lo sostengono e dell’identità cristiana che ancora lo plasma, allora non avrà futuro”.

Occorre rimettere al centro dell’impegno culturale e politico alcuni principi valoriali: la famiglia, il primato della vita umana, la scuola, … “Noi cattolici non indietreggeremo in questa assunzione di responsabilità e non accetteremo di essere emarginati”.

La strada della nuova evangelizzazione – che rinnova l’annuncio di Gesù Cristo, del mistero della sua morte e risurrezione, per provocare di nuovo la fede in lui mediante la conversione della vita – è segnata dalla formazione che permette di recuperare il patrimonio di fede e cultura; dalla liturgia intesa come espressione e celebrazione della vita di fede; e dalla carità che rompendo l’individualismo apre all’altro, alla partecipazione, alla responsabilità e testimonianza.

Concludendo, mons. Fisichella si è affidato alle parole del card. Joseph Ratzinger, che alcuni giorni prima di essere eletto Papa, aveva tenuto a Subiaco una conferenza sulla condizione dell’Europa. “Ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento della storia sono uomini che, attraverso una fede illuminata e vissuta, rendano Dio credibile in questo mondo… Abbiamo bisogno di uomini che tengano lo sguardo dritto verso Dio, imparando da lì la vera umanità. Abbiamo bisogno di uomini il cui intelletto sia illuminato dalla luce di Dio e a cui Dio apra il cuore, in modo che il loro intelletto possa parlare all’intelletto degli altri e il loro cuore possa aprire il cuore degli altri. Soltanto attraverso uomini che sono toccati da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini”.

Rispondendo ad alcune domande in sala, mons. Fisichella ha precisato che il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione mira a proporre un progetto unitario da realizzarsi non in maniera uniforme, in rispetto delle diversità e peculiarità dei diversi contesti locali. La Nuova Evangelizzazione – che in realtà si pone come una vera sfida alla cultura secolarista e dell’effimero, che non ha futuro – ha due scelte operative privilegiate: il recupero della riconciliazione e del rapporto interpersonale o direzione spirituale.

Il testo integrale dell’intervento di mons. Fisichella è disponibile in italiano nella sezione Progetto Europa di sdb.org.

Pubblicato il 03/12/2012

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