(ANS – Aschau-Waldwinkel) – Il contesto giovanile e socio-educativo dell’Europa del nord ha fatto da sfondo alla Visita d’Insieme della Regione Europa Nord zona atlantico-tedesca. Ribadita la validità e l’utilità dei salesiani, chiamati ad essere mistici, profeti e servitori in una società laicista, pluralista e post-moderna.
A tre anni dal Capitolo Generale 26 i salesiani delle Fiandre e Paesi Bassi, Gran Bretagna, Irlanda e Malta, Austria e Germania hanno fatto il punto della situazione. Due i nuclei tematici attorno ai quali hanno ruotato i vari interventi e le riflessioni: il CG26 e il Progetto Europa.
La realtà giovanile nel contesto europeo, caratterizzato da laicismo, pluralismo e postmodernismo, che produce una forte esclusione sociale; la mancanza di vocazioni che porta l’età media delle comunità religiose e salesiane ad alzarsi sempre più; la crisi economica in atto e il clima di sfiducia alla cattolicità creatosi in alcuni paesi per gli episodi e le accuse di pedofilia, sono stati alcuni dei tratti che hanno caratterizzato il quadro della situazione. L’atteggiamento dei partecipanti, però, non è stato di pessimismo, ma, in linea con il carisma salesiano, si è aperto alla speranza e alla determinazione di un maggior impegno. “Sono convinto che il carisma e la missione di Don Bosco per i giovani bisognosi in Europa sono necessari e hanno un futuro”, ha rimarcato Don Pascual Chávez, Rettor Maggiore, a conclusione della Visita d’Insieme.
Il Superiore dei salesiani ha proposto agli Ispettori e ai membri dei loro Consigli una lettura del “Da mihi animas, cetera tolle” evidenziando tre caratteri che il salesiano in Europa deve particolarmente curare: il primato di Dio, la testimonianza della fraternità evangelica, l’apertura a nuove forme di povertà e di emarginazione. “Come mistico, profeta e servo, il salesiano si prepara a rispondere alle sfide che si pongono davanti a lui e ai giovani del Nord Europa”.
Riprendendo i cinque nuclei tematici del CG26, Don Chávez ha chiesto un cambiamento di mentalità e di prassi per “entrare in un processo di vera conversione, passando da una mentalità chiusa ad una aperta e pronta al cambiamento, guardando al futuro con ottimismo”. L’impegno dei salesiani deve essere volto ad una maggiore educazione cristocentrica e ad una testimonianza della vocazione salesiana.
A conclusione della Visita d’Insieme è emerso che non si rende necessaria una riconfigurazione delle Ispettorie e delegazioni della zona atlantico-tedesca. Quali esigenze e richieste particolari sono emersi il desiderio di una più stretta collaborazione nella formazione dei salesiani e laici e di un centro di pastorale giovanile al Colle Don Bosco.
Pubblicato il 16/05/2011