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11/5/2012 - RMG - Testimoni della radicalità evangelica: la nuova lettera del Rettor Maggiore
Foto dell'articolo -RMG – TESTIMONI DELLA RADICALITÀ EVANGELICA: LA NUOVA LETTERA DEL RETTOR MAGGIORE

(ANS – Roma) – A circa un mese dall’annuncio del tema per il prossimo Capitolo Generale - il 27° nella storia della Congregazione salesiana - viene pubblicata la lettera circolare del Rettor Maggiore che commenta e presenta il tema. Un testo che offre possibilità di studio e approfondimento non solo per il CG27, ma anche per la vita di ogni salesiano e la celebrazione dei Capitoli ispettoriali di fronte alle molteplici sfide di oggi.

Il CG27 vuole essere “una risposta a tali sfide, al fine di aiutare la Congregazione a camminare sulle vie che lo Spirito ci indica in questo nostro contesto storico”, auspica Don Chávez introducendo la Lettera datata 8 aprile, Pasqua di Resurrezione 2012.

“Spesso richiamato nelle Visite d’Insieme, - spiega il Rettor Maggiore - il tema è parso a me e ai Consiglieri generali un elemento essenziale della nostra spiritualità; la radicalità di vita rappresenta infatti la nervatura interiore di Don Bosco; essa ha sostenuto la sua instancabile operosità per la salvezza dei giovani e ha consentito il fiorire della Congregazione”.

Il CG27 offre un ulteriore tassello alla definizione carismatica del salesiano. “I CG22 e CG26 hanno approfondito il ‘progetto di consacrazione apostolica’: il primo attraverso la redazione del testo definitivo delle nostre Costituzioni e Regolamenti; il secondo cercando di ‘rafforzare l’identità carismatica con il ritorno a Don Bosco e risvegliare il cuore di ogni confratello con la passione del da mihi animas’. Tra questi due Capitoli, troviamo tutti gli altri elementi caratterizzanti il progetto apostolico salesiano: il CG23 delinea la figura del salesiano come educatore pastore dei giovani; il CG24 come animatore di comunione nello spirito e nella missione di Don Bosco; il CG25 come membro responsabile di una comunità”.

Il CG27 punta ad una vita salesiana più autentica, quindi visibile, credibile e feconda. “Ciò è possibile quando essa si fonda profondamente e vitalmente in Dio, si radica, con coraggio e convinzione, in Cristo e nel suo Vangelo, rafforza la sua identità carismatica. È per questo motivo che, durante il sessennio scorso, ci siamo impegnati a tornare a Don Bosco, risvegliando il cuore di ogni confratello con la passione del ‘da mihi animas, cetera tolle’”.

Entrando in “medias res”, Don Chávez ricorda che la missione salesiana è oggi interpellata da varie sfide culturali, ecclesiali, istituzionali, personali e, non ultime d’importanza, quelle legate alla realtà giovanile contemporanea.

La terza parte offre un approfondimento specifico sul tema della “Testimonianza della radicalità evangelica” in prospettiva salesiana. “Per fronteggiare le sfide attuali e future della vita consacrata salesiana e della missione in tutta la Congregazione, emerge la necessità di tratteggiare il profilo del nuovo salesiano” chiamato ad essere mistico, profeta e servo.

Il recupero dell’autenticità dei tre consigli evangelici deve aiutare il salesiano a ricordare la sua chiamata “alla radicalità evangelica nella vita consacrata”. Commentando gli articoli delle Costituzioni, il IX successore di Don Bosco offre un approfondimento tematico delle aree impregnate dal fascino della nostra consacrazione apostolica “e dunque, chiamate alla radicalità evangelica”: la vocazione; l’esperienza spirituale di discepoli di Cristo e ricercatori di Dio; la vita fraterna e la missione per i giovani.

Il mondo oggi ha bisogno di “una vita religiosa mistica, profetica, serva, con radicalità evangelica sia personale che comunitaria, una vita perciò ricca di umanità e di spiritualità, sorgente di speranza per l’umanità”. Lo specifico della vita religiosa salesiana è indicato con un commento al “sogno del personaggio dei dieci diamanti” fatto da Don Bosco a San Benigno nel 1881; icona che collega il CG27 agli ultimi Capitoli generali.

Per poter facilmente concretizzare il tema e realizzare l’obiettivo del CG27 occorre assicurare alcune condizioni, avviando alcuni processi, favorendo la conversione della mentalità, realizzando il cambiamento di alcune strutture.

Il Rettor Maggiore ricorda che “Oggi come ieri Dio ci chiama alla santità nella vita salesiana. E questo è possibile se viviamo come Cristo, come ha vissuto il nostro amato fondatore e padre, con immensa gioia, simpatia, un volto radiante, ma con una grande radicalità evangelica, espressa nel suo binomio ‘lavoro e temperanza’”.

La lettera si conclude con la preghiera in preparazione al CG27, la stessa proposta per il bicentenario della nascita di Don Bosco.

Il testo integrale della Lettera del Rettor Maggiore è già disponibile in versione digitale in sdb.org, anche nell’apposita sezione dedicata al CG27, in italiano, inglese, spagnolo e portoghese; prossimamente nelle altre lingue come il francese e polacco. Il testo è anche disponibile nel numero degli Atti del Consiglio Generale 413.

Pubblicato il 11/05/2012

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